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Festival, La banda dei carabinieri ipnotizza piazza Duomo / Ft, Vd guarda chi c’era

La musica è una macchina per sopprimere il tempo” diceva Claude Lévi-Strauss. E il tempo ieri in piazza Duomo è magicamente volato sulle note della Banda sinfonica dell’Arma dei Carabinieri magistralmente diretta dal tenente colonnello Massimo Martinelli. Una ‘macchina’ formata da 102 affiatati musicisti, capaci di trasformare in dipinti alcuni dei brani che hanno fatto la storia della musica, sia essa lirica, swing o marcia militare. La facciata del Duomo, il volo delle rondini, il blu del cielo che deve aver ispirato anche il Lippi nel realizzare il ciclo pittorico dell’abside della Cattedrale tanto era uguale, hanno fatto da cornice allo storico concerto, impreziosito dalle splendide divise dei militari con i loro caratteristici cappelli con il pennacchio bianco e rosso.

La musica che dipinge – la banda dei carabinieri ancora una volta non ha tradito le attese, interpretando in maniera eccellente i vari brani del Programma. Capace di dipingere le scene per cui la musica è stata scritta: ora il Palazzo ducale di Venezia ne “La danza delle ore” di Ponchielli, ora le figure del tango argentino di Piazzolla (Oblivion), la Roma papalina del Rugantino di Trovajoli, la preghiera di Desdemona nell’Otello di Verdi (Ave Maria), le verdi vallate svizzere del Guglielmo Tell di Rossini o i cavalli alati della celeberrima Cavalcata delle Valchirie di Wagner. Emozionante il suono vellutato impresso ad alcuni brani di Glenn Miller come pure a quelli del re dello swing Benny Goodman che gli orchestrali hanno proposto durante la performance. Se ad aprire l’esecuzione era stata la Marcia della legione allievi di Luigi Cajoli, il gran finale è stato riservato a La Fedelissima, marcia d’ordinanza della benemerita scritta dall’umbro Luigi Cirenei (era nato a Castel del Piano, in provincia di Perugia). Tutti in piedi per Il Canto degli Italiani, l’inno di Mameli, che ha commosso piazza Duomo. Da menzionare i solisti Santino Torre (flicorno sopranino in Ave Maria) e Francesco Loppi e Enzo Santelli (Oblivion)

Il parterre – a presentare la serata è stata l’affascinante e brava giornalista del Tg3 Federica Becchetti cui è spettato il compito di introdurre i singoli brani. A fare gli onori di casa il generale di brigata Roberto Boccaccio, comandante della Legione Umbria, insieme al comandante provinciale Angelo Cuneo e al sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli. Tutti hanno riconosciuto e ringraziato l’impegno profuso dal comandante della locale compagnia, il capitano Fabio Rufino, dal presidente della Anc Gianni Fernetti  oltre che, ovviamente, dal maestro Giorgio Ferrara per essere riusciti nell’impresa di portare la Banda della Benemerita a Spoleto. Fra le autorità presenti erano presenti l’arcivescovo di Spoleto e Norcia monsignor Renato Boccardo, il presidente della Corte d’appello Vladimiro De Nunzio, il presidente del Tribunale di Spoleto Emilia Bellina, il consigliere Giancarlo Cintioli in rappresentanza della Regione Umbria, il presidente del consiglio comunale Giampiero Panfili, il presidente della Fondazione CaRiSpo Sergio Zinni, il consigliere delle Casse dell’Umbria Dario Pompili insieme alle più alte cariche cittadine e provinciali. Nutrita anche la rappresentanza delle Forze armate e dei Corpi armati dello Stato, tra cui il direttore dello stabilimento militare di Baiano Generale Morlino, il comandante provinciale della Finanza Tuzi, il capo di gabinetto della Questura di Perugia Palumbo, il comandante del 1° Battaglione Granatieri di Sardegna Tenente Colonnello Bencivenga, il comandante della polizia municipale Russo, e alcuni membri del Coir e del Cobar dell’Arma.

L’applauso per Andrea e Renzo – nel corso del saluto alla città, il generale Boccaccio ha ricordato la figura di due carabinieri che hanno dato la vita per compiere il proprio dovere, il maresciallo Andrea Angelucci e il vice brigadiere Renzo Rosati medaglie d’oro al valore civile. Il ricordo dei due caduti ha fatto scattare il lungo applauso di piazza Duomo che si è stretta intorno ai genitori dei due militari che hanno presenziato al concerto.

(hanno collaborato Sara Cipriani e Leonardo Perini)

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