Foligno

Festival Jazz&Dintorni, successo per la seconda edizione

Si è conclusa con successo a Foligno la seconda edizione del Festival Jazz & Dintorni, kermesse patrocinata dal Comune di Foligno e dall’Assessorato alla Cultura, che si è avvalsa della direzione artistica del sassofonista Moreno Romagnoli. La manifestazione, inserita nel cartellone “Estate al Trinci”, ha fatto registrare il tutto esaurito nelle tre serate dedicate al jazz vocale e strumentale nelle sue varie espressioni stilistiche.

L’apertura

Nella cornice di Palazzo Trinci il concerto inaugurale ha visto sul palco l’11 agosto il Mood Jazz Quartet che ha riscosso pieno consenso da parte del pubblico che ha mostrato di apprezzare il repertorio di standard proposto che spaziava dagli anni 20 alla nascita della Bossa Nova. Antonio Cavallaro al pianoforte, Vincenzo Rito Liposi al contrabbasso e Gabriele Tudisco alla batteria hanno accompagnato la cantante siciliana Claudia Aliotta nelle raffinate rivisitazioni di classici come “I Can’t Give you anything but Love”, omaggio al grande Tony Bennett recentemente scomparso, “Summertime” di Gershwin e “Night and Day” di Cole Porter, uno dei tanti cavalli di battaglia di Frank Sinatra. Fra un brano e l’altro Claudia Aliotta ha coinvolto la platea con notizie e aneddoti che riguardavano autori e cantanti degli standard eseguiti. I momenti più suggestivi sono stati regalati dalle intense e delicate interpretazioni di ballad come “My Funny Valentine”, “You Don’t Know What Love is” e “Misty”; quest’ultimo brano, insieme alla celeberrima “Lullaby of Birdland”, è stato proposto come anticipazione per le prossime celebrazioni del centenario dalla nascita di Sarah Vaughan, che li rese molto popolari a suo tempo. Nel finale un tocco di elegante Bossa Nova con alcuni brani di Jobim come “Agua de Beber” e “Corcovado”.

Le esibizioni

La seconda serata del Festival ha avuto come protagonista il gruppo “Lola Swing Italiano” che ha ripercorso la storia della canzone italiana in chiave swing dagli anni Venti agli anni Cinquanta in modo brillante e coinvolgente.  La formazione, composta dalla cantante Alessandra Ceciarelli, Mario Magrini al sax tenore, Sebastiano D’Onofrio al pianoforte, Marco Marino al contrabbasso e Jacopo Bocci alla batteria, ha aperto l’esibizione con il charleston “Lola”, considerato il primo brano swing italiano, proseguendo con canzoni retrò tratte dal repertorio dello storico Trio Lescano come “Tulli Tulli Pan” e “Il Pinguino Innamorato”. La performance del quintetto è stata caratterizzata da interpretazioni accattivanti e ricche di verve: da “Mamma mi ci vuol la fidanzata”, successo di Natalino Otto, ripresa negli anni passati dagli Articolo 31, a “La Felicità” rivisitata anche da Peter Cincotti e Simona Molinari, sino alla parentesi latino americana con il mitico “Mambo Italiano” che Sophia Loren interpretò con sensualità nel film “Pane, amore e…” di Dino Risi in una mitica sequenza con Vittorio De Sica. All’insegna dell’indimenticabile Domenico Modugno la conclusione del gradevolissimo concerto con “Nel blu dipinto di blu” e “Pasqualino Marajà”.

La chiusura

Il Brasil Project Trio ha chiuso in bellezza il festival la vigilia di Ferragosto regalando alla platea una serata interamente dedicata al repertorio latino-americano degli anni 60. Protagonista del concerto è stato Moreno Romagnoli con il suo sassofono tenore, che, accompagnato da Antonio Cavallaro al pianoforte e Leopoldo Calabria alla chitarra, ha reso il suo appassionato omaggio alla Bossa Nova interpretando i brani più rappresentativi di Jobim. Esperto di questo genere e autore del libro “Bossa Nova – Storia Breve”, Romagnoli ha eseguito in apertura “Manhã de Carnaval” di Luis Bonfa tracciando ad ogni brano un percorso storico sulla Bossa Nova ed i suoi autori rendendo particolarmente interessante tutta la performance attraverso la quale ha delineato un affascinante ritratto di questo genere musicale. Da “Fotografia” a “Desafinado”, passando per “Wave” e “Meditacao” il trio ha conquistato il pubblico con le sue interpretazioni in linea con lo stile dei brani facendo rivivere le atmosfere e le sonorità brasiliane. A fine serata è salita sul palco la cantante Antonia Casagrande che ha eseguito “Briga nunca mais”, “Chega de Saudade” e “Insensatez”; dopo l’immancabile “Garota de Ipanema, i valenti musicisti hanno salutato il pubblico sulle note di “Blue Bossa” del trombettista Kenny Dorham.

L’Ufficio Stampa