Festival Due Mondi, Tim Robbins "uno e trino" Bob Wilson e la Abbagnato | Ecco il programma - Tuttoggi.info

Festival Due Mondi, Tim Robbins “uno e trino” Bob Wilson e la Abbagnato | Ecco il programma

Carlo Vantaggioli

Festival Due Mondi, Tim Robbins “uno e trino” Bob Wilson e la Abbagnato | Ecco il programma

Presentazione al Mibact con Ministro Franceschini | Apertura con Mozart, e poi Bolle e la Cavani | Techno e sinfonica a Piazza Duomo
Mer, 04/05/2016 - 23:00

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Presentata ufficialmente questa mattina nella sede del Mibact a Roma la 59^ edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Alle presenza del Ministro Dario Franceschini, il Direttore Artistico Giorgio Ferrara ha illustrato l’intero programma della kermesse, dopo le anticipazioni su alcuni importanti spettacoli raccontate alla stampa nei mesi scorsi.

Il Festival dei Due Mondi di Spoleto si svolgerà dunque dal 24 giugno al 10 luglio, 17 giorni di grande spettacolo, con oltre 50 titoli e più di 150 aperture di sipario: opera, musica, danza, teatro, numerosi eventi speciali e mostre d´arte, come nella tradizione.

Alla sua 59a edizione, il Festival di Spoleto consolida ancora una volta il suo carattere originale e il suo prestigio internazionale. Storico luogo di incontro tra culture diverse, offre una vetrina d’eccellenza ai grandi artisti e a quelli emergenti ed è promotore di nuove creazioni.

Sotto la guida di Giorgio Ferrara, al suo nono anno di direzione artistica, il Festival di Spoleto è cresciuto dalle 5000 presenze del 2007 alle 70.000 del 2015. Ciò ha contribuito a rafforzare l’attenzione delle istituzioni, degli artisti, degli operatori, delle aziende, dei media nei confronti della manifestazione che si è affermata quale evento di risonanza mondiale e appuntamento da non perdere e sostenere.

Un andamento che si nota anche dalla folta presenza di pubblico e addetti ai lavori, artisti e protagonisti che hanno voluto essere presenti oggi a Roma per quello che per qualità degli interventi artistici e degli spettacoli proposti, sembra annunciarsi come un Festival dai grandi numeri. Degna anticipazione della celebrativa 60esima edizione in programma nel 2016.

Con il Ministro Franceschini e Giorgio Ferrara, presenti anche  il sindaco Fabrizio Cardarelli, l’assessore regionale Fernanda Cecchini e la Presidente dei Mecenati, Carla Fendi, oltre ai protagonisti come Adriana Asti, Mariangela D’Abbraccio, Francesco Siciliano, Corrado Augias, da quest’anno anche consigliere della Fondazione Festival. Molti i rappresentanti degli sponsor della manifestazione. Tra questi per la Banca Popolare di Spoleto Gruppo Banco Desio era presente il presidente Stefano Lado, e per la Fondazione CaRiSpo il presidente Sergio Zinni

‘Il mondo vola? L’opera di Maurizio Savini, artista romano che per le sue sculture utilizza il chewing gum rosa, che firma il manifesto di Spoleto59

Il programma – Sappiamo già tutto dello spettacolo d’apertura, Le Nozze di Figaro di W.A. Mozart, come anche le anticipazioni sulla Betsheva Dance Company e l’attesa regia di Liliana Cavani per Filumena Marturano (di cui ora si sa che le musiche saranno del geniale Theo Teardo), la regia di Cristina Muti al San Nicolò per la video opera di Adriano Guarnieri sulla Divina Commedia, l’evento di danza fuori programma con Roberto Bolle and Friends ed il concerto finale diretto da Sir Antonio Pappano e la partecipazione straordinaria di Stefano Bollani, la sfilata del 4° Reggimento a cavallo dell’Arma dei Carabinieri e il Carosello storico della stessa, il concerto della Fanfara della Legione Allievi Carabinieri e la sfilata e concerto della Banda del I° Reggimento dei Granatieri di Sardegna. Già così il Festival sembra avere una forza attrattiva imponente.(CLICCA QUI)

Tim Robbins – Ma a Roma arrivano le conferme di cui si vociferava da tempo. Innanzitutto il ritorno di Tim Robbins con una presenza che definire generosa è poco. Per Spoleto Robbins diventerà “uno e trino” con ben tre spettacoli. Il primo è un concerto tra jazz, folk e rock al Teatro Romano con l’attore protagonista per voce e chitarra con la sua storica band, la Rogues Gallery Band. Al San Nicolò torna invece l’Actor’s Gang con due spettacoli: Harlequino on the freedom, scritto e diretto da Robbins, e 1984 di George Orwell, di cui Robbins firma la regia. Una presenza imponente che segna un rapporto di amorosi sensi con la kermesse festivaliera.

Bob Wilson – Gli amorosi sensi tra il Due Mondi e Bob Wilson invece, non si sono mai sopiti . Tranne una breve parentesi agli inizi della gestione Ferrara, il celeberrimo regista e drammaturgo americano non ha mai fatto mancare un suo lavoro originale a Spoleto. Questa volta Wilson mette in scena Lecture on Nothing, un testo del rivoluzionario compositore John Cage che Wilson omaggia di ideazione, regia, luci, scene e recitazione. Dunque molto oltre la trinità di Robbins.

Danza con Eleonora Abbagnato e il Czech National Ballet – Dopo il clamoroso successo dello spettacolo nella 58^ edizione, torna al Teatro Romano l’etoile Eleonora Abbagnato protagonista della Carmen di Merimèe e Bizet, un balletto in due atti firmato da Amedeo Amodio, spettacolo unico. Chiude la tradizionale terna della danza al Romano (l’apertura spetta alla Betsheva D.C.) il Czech National Ballet con Romeo e Giulietta di Prokofiev e coreografia di Youri Vàmos.

Emma Dante, Mario Martone, Nekrosius e Rimas Tuminas Sin dalle prime edizioni della gestione Ferrara, nella prosa il Festival ha cercato la sua cifra distintiva. A Spoleto59 vanno tenute d’occhio 4 interessanti proposte. A San Simone l’Odissea di Omero con la regia di Emma Dante, attrice, regista e drammaturga italiana, protagonista di una ricca quanto discussa stagione dell’avanguardia, del genere del Teatro sociale e dell’uso del siciliano come lingua teatrale.

Al Caio Melisso–Spazio Carla Fendi, Tre Risvegli di Patrizia Cavalli con la regia di Mario Martone, con la stessa Patrizia Cavalli, Roberto De Francesco e per la prima volta a Spoleto, Alba Rohrwacher. Ancora a San Simone A Hunger Artist di Franz Kafka e la regia di Eimuntas Nekrosius, celebre regista lituano famoso per le messe in scena dalla durata media compresa tra le 5 e le 9 ore. “A Spoleto però la piece durerà solo 75 minuti”, chiosa un sollevato Giorgio Ferrara a cui non manca mai la battuta di spirito sugli scampati pericoli artistici. Infine al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti arriva la Vakhtangov State Academic Theatre of Russia con l’ Eugene Onegin di Alexander Puškin, idea, testo e regia di Rimas Tuminas. Uno spettacolo che presenta una riduzione originale per il teatro della monumentale opera di Puskin e che si preannuncia come una messa in scena indimenticabile per grandiosità e presenza numerosa di attori.

Teatro a gogo – E se non si è ancora soddisfatti, la scelta per la prosa prosegue con Il Casellante di Andrea Camilleri con protagonista Moni Ovadia a San Nicolò, Il Ciclope di Euripide nell’adattamento e traduzione di Enzo Siciliano, di cui il Festival ricorda l’opera culturale e con la regia del figlio Francesco. A San Salvatore, Giulio Cesare-Pezzi staccati, di W, Shakespeare, intervento drammaturgico in frammenti con la regia di Romeo Castellacci. A San Simone, Utoya su un testo di Edoardo Erba e la regia di Serena Sinigaglia sulla tragedia dell’isola di Utoya in Norvegia e l’uccisione di 69 ragazzi. Alla Sala Frau Volario di Maddalena Maggi con Iaia Forte, coproduzione del Gruppo Hdrà. Al Teatrino delle Sei Luca Ronconi, prosegue la interessante e proficua collaborazione del Festival con i ragazzi dell’Accademia nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e del progetto European Young Theatre, di cui è giusto ricordare i pienoni per cui è impossibile trovare un posto se non con larghissimo anticipo sulla programmazione degli spettacoli.

Tornano anche gli Incontri con Paolo Mieli, da un formato originale del Gruppo Hdrà dello spoletino Mauro Luchetti, Le Prediche ormai una tradizione quasi quanto i Concerti di Mezzogiorno, le Meditazioni di Ernesto Galli Della Loggia che quest’anno saranno specificamente 3, democrazia, guerra e cristianesimo, con la partecipazione di Adriana Asti. Al Nuovo Thyssen di e con Ezio Mauro e al Caio Melisso, Ecce Homo, anatomia di una condanna di e con Corrado Augias.

Discoteca in piazza? Sfiorato da una polemica (CLICCA QUI) nata su una indiscrezione di stampa si chiarisce finalmente la natura dello spettacolo che prevede l’intervento di uno dei più famosi artisti techno americani in Piazza Duomo, Jeff Mills. Light from the Outside World è una partitura per immagini e musica techno in contrappunto con la musica sinfonica che nello spettacolo spoletino sarà eseguita dalla Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Gabriele Bonolis. Un progetto interessante, certamente non rivoluzionario e men che meno assimilabile alla tradizionale pista da ballo con luci stroboscopiche.

Premi e Fondazione Carla Fendi – Come sempre nutritissime le iniziative inerenti i premi agli artisti e non. Il Premio Siae (riconoscimento e istituzione di un nuovo premio alla memoria dello scomparso Manuel De Sica), Premio de La Repubblica, Premio Monini- Una finestra sui Due Mondi, Cultural Heritage Rescue Prize, Premio Montblanc ed altri ancora visionabili sul sito ufficiale del Festival. (CLICCA QUI)

Conferenza Stampa per la presentazione di Spoleto59 Festival dei 2Mondi. Nella foto il direttore Giorgio Ferrara, Carla Fendi ed il ministro della cultura Dario Franceschini

Una citazione particolare però va fatta per il più atteso degli appuntamenti dei premi ed è quello organizzato dalla Fondazione Carla Fendi che quest’anno premierà Sir Antonio Pappano. In occasione della cerimonia pubblica di consegna torna anche la pregevole iniziativa della Fondazione che organizza uno spettacolo Cangianze l’inganno del Barocco che quest’anno sarà una performance tra contemporaneo ed elaborazioni barocche appunto, con la partecipazione dei Pueri Cantores della Cappella Sistina, le parole del poeta Giuseppe Manfridi e la musica di Samuel Barber, troppo spesso dimenticato e di casa invece a Spoleto per il sodalizio artistico ed umano che lo legava al fondatore del Festival, Gian Carlo Menotti. Ma anche la musica barocca di Gian Battista Lulli e la Escuela Nacional de Ballet de Cuba, la voce senza confini di Max Emanuele Cencic accompagnata dal complesso barocco Il Pomo d’oro. Il tutto nato da un progetto ideato e diretto dal coltissimo Quirino Conti, ormai di casa alla Fondazione Carla Fendi.

Mostre – I bronzi di Daniel Spoerri a cura di Achille Bonito Oliva all’Ex-Muso Civico e la pop-art di Maurizio Savini a Palazzo Comunale a cura di Duccio Trombadori saranno le mostre clou di Spoleto59. A Palazzo Collicola la proposta a cura di Gianluca Marziani con gli artisti Julien Friedler, Pierpaolo Curti e Nicola Pucci. A Palazzo Bufalini, Antonio Canova a cura di Metamorfosi (in corso nella stessa location la mostra su Giorgio De Chirico).

La MaMa Spoleto Open – Prosegue la collaborazione con il progetto artistico residenziale de La MaMa che ha in programma tre spettacoli, una installazione sonora ed una tavola rotonda. Suscita interessa Pylade considerato uno dei più belli spettacoli della scena newyorkese della passata stagione a cui si associano Antigone in exilium, un concerto tributo a Liz Swados recentemente scomparsa e Resonance II, evento installazione acustica al Ponte delle Torri con 4 diversi ensemble musicali.  Alla tavola rotonda si parlerà invece di fundraising per il teatro.

Varie ed eventuali – Nutritissima, forse quest’anno quasi ai livelli di affollamento di edizioni ormai considerate storiche, la pattuglia degli eventi collaterali che per motivi di spazio non possiamo elencare compiutamente (CLICCA QUI). Segnaliamo soltanto la curiosa e intelligente iniziativa di Giorgio Testa e Sara Ferrari in collaborazione con la Regione Umbria che daranno vita a Percorsi di Visione alla Sala Pegasus, sorta di vademecum di approfondimento per la visione degli spettacoli in programma al Festival.

Il Manifesto ufficiale – Non si poteva chiudere questa lunghissima carrellata di informazioni sulla 59 edizione del Festival senza due parole sul manifesto ufficiale della manifestazione, da sempre il biglietto da visita della intera kermesse. L’autore di quest’anno è Maurizio Savini l’artista romano che per le sue opere sceglie come materia da plasmare il chewing gum rosa. Sulla superficie di quello che è stato intitolato Il Mondo vola?  e le cui sembianze ricordano un mappamondo, si intravede un testo che è in effetti una poesia di Samuel Beckett (estratto da Poèmes, suivi de Mirlitonnades).

Appuntamento dunque al 24 giugno per la prima di apertura con  Le nozze di Figaro

Programma ufficiale del 59° Festival dei Due Mondi di Spoleto

Riproduzione riservata

Foto e Video: Sara Cipriani e Leonardo Perini (Tuttoggi.info)

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