Giungono echi di successo americano per uno degli spettacoli in programma a Spoleto58. Il format, “La dolce vita, la musica del cinema italiano” arriva anche in Italia per quattro date live e una di queste sarà appunto al Festival dei Due Mondi di Spoleto il prossimo 10 luglio. Le altre date in programma sono, Parma l’8 luglio, a Rimini il 23 agosto alla Sagra Musicale Malatestiana e a Milano il 30 novembre con l’evento ‘La dolce vita per Telethon’.
L’evento è quello promosso dal Gruppo Sugar, guidato da Caterina Caselli Sugar, che dopo l’acquisizione dello sterminato catalogo della Cam, con molte delle principali colonne sonore del cinema italiano, ha impostato uno spettacolo fluido in cui è prevista la presenza di personaggi dello spettacolo, come Morgan, Tosca, Alice ed altri, che presentano i brani scritti da Nicola Piovani, Luis Bacalov, Nino Rota ed Ennio Morricone, eseguiti dalla Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Steven Mercurio. Un prodotto di lusso che ha suscitato entusiasmo a New York dove il format è stato eseguito con la NY Philharmonic Orchestra. A consacrare l’evento americano, un entusiasta Woody Allen che ha applaudito generosamente, in piedi, lo spettacolo. Una incoronatura che vale molto più di mille spot televisivi a pagamento.
Ricordiamo inoltre che lo spettacolo prevede nella tappa spoletina, la partecipazione dell’osannato Raphael Gualazzi, già protagonista della manifestazione festivaliera qualche anno fa e membro prediletto della scuderia Sugar. Suo sarà un particolare ri-arrangiamento del brano “Pinocchio, la canzone di Geppetto” di Fiorenzo Carpi e con le parole di Nino Manfredi, scritta per la colonna sonora del famoso sceneggiato televisivo Rai, “Pinocchio”.
Ci sarebbe di che stare contenti dalle parti di Spoleto, per l’arrivo di un simile spettacolone, convinti inoltre che sarà pieno di spettatori per ogni sua replica. Ma una piccolo rammarico ci tormenta ugualmente, ed è che il Festival, quando sceglie questo genere di prodotti di “giro”, alimenta una industria che potremmo definire “del divertimentificio”, che allestisce un format replicabile all’infinito e che pensa molto al valore industriale del prodotto stesso, alla tradizionale “cassetta”.
Si affievolisce insomma quella potenzialità immaginifica, che Spoleto ha avuto in passato e che in moltissimi casi ha ancora, di generare artigianali ed originali spettacoli da vendere in proprio.
Ma questa è una lunga storia che avrà come sempre modo di arricchirsi al termine di Spoleto58. Nel frattempo godiamoci l’anteprima di un successo, applaudito dal guru Woody Allen.
Riproduzione riservata