Al Festival dei Due Mondi di Spoleto, la Banda dell’Aeronautica militare italiana ha regalato uno splendido concerto al pubblico accorso ieri sera, 2 luglio, al Teatro Romano per l’occasione e per ascoltare dal vivo una delle più famose formazioni del panorama concertistico italiano. La banda è stata infatti tenuta a battesimo per la prima volta nel 1937 da Pietro Mascagni.
In apertura il direttore artistico Giorgio Ferrara e il neo sindaco di Spoleto e presidente della Fondazione Festival, Umberto De Augustinis, oltre a ringraziare il folto pubblico del Teatro Romano, hanno espresso gratitudine alla Aeronautica militare che, con questo concerto, rinsalda un rapporto già solido tra la manifestazione menottiana e le Forze armate. Un altro appuntamento della medesima caratura, infatti, si terrà sempre per il Festival il prossimo 9 luglio, con in programma il Concerto della Army Jazz Band dell’Esercito Italiano.
A dirigere c’è il Maestro Patrizio Esposito, direttore della Banda dal 1992. Il Concerto si è aperto con Ouverture Festiva Op. 96 che Dmitri Sciostakovi scrisse nel ’47 in occasione del trentennale della Rivoluzione d’ottobre: alla fanfara degli ottoni, segue il vigoroso Presto con l’intervento dei fiati. Emozionante Paris Sketches di Martin Ellerby che conduce lo spettatore attraverso alcuni quartieri di Parigi come Saint German de Près, Pigalle, Père Lachaise dove riecheggiano le opere di musicisti quali Ravel, Satie e Berlioz. Un momento reso ancor più magico dal volo delle rondini che hanno cominciato a volteggiare sopra il Teatro Romano, quasi ad intrecciare il loro garrito con le note dei musicisti.
A seguire due brani cari agli amanti della musica classica come L’Italiana in Algeri (Ouverture) e Guglielmo Tell (Ouverture) di Gioacchino Rossini. E’ il momento delle percussioni che sostengono il brano Instinctive Travels di Michael Markowski, autore capace di fondere generi diversi quali musical, hip hop e rock.
Il gran finale è una avvincente sequenza di alcuni dei brani più famosi di Benny Goodman (Memories). Dopo aver concesso un bis, la Banda, come consuetudine, ha intonato il tradizionale Inno di Mameli, cantato dall’intero Teatro Romano che ha così salutato la Forza armata azzurra.
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