Lo diciamo subito per evitare equivoci: i Gala di danza, sopratutto al Festival di Spoleto, ci hanno sempre procurato un freddo entusiasmo. Coacervo di esibizionismo spinto al limite dell’idolatria per i danzatori “feticcio” del momento, “lista della spesa” di pezzi storici offerti senza troppo convincimento e poca informazione a spettatori molto spesso attratti più da chi balla e non da cosa si balla.
Senza considerare poi che il pubblico a Spoleto è coccolato dalla danza internazionale per ben tre weekend, da sempre elemento indissolubile con la storia del Festival e dunque con compagnie che sono state fondamentali, anche e sopratutto, in termini di innovazione coreografica. Un pubblico che potrebbe dunque essere capace di dividere i due contesti, ma che con il passare degli anni si è abituato alla facile civiltà dell’immagine e non più alla fatica del processo creativo come solo una coreografia ed una esecuzione passionale possono produrre.
E potremmo proseguire ancora per un pò nella lamentela, se non fosse che in qualche raro caso, come nel Gala Le Stelle Italiane nel Mondo, andato in scena ieri, 30 giugno, in Piazza Duomo e prodotto dalla Daniele Cipriani Entertainment, il programma offerto al pubblico ha messo in atto una scommessa rischiosa.
Lo stesso, aveva suscitato tra gli addetti ai lavori, una certa attenzione sin dalla presentazione ufficiale della kermesse festivaliera. Tra i soliti, ed abusati, Corsaro e Don Chisciotte (Marius Petipa), la Rose Malade (Roland Petit) o la Tarantella (Geroge Balanchine), sono sbucati fuori nomi entusiasmanti come Marco Goecke, Damiano Ottavio Bigi, Alessandro Giaquinto, Francesco Ventriglia, Rachele Buriassi, Sidi Larbi Cherkaoui, Fabio Adorisio.
E anche se non c’è stato niente da fare, per cui il pubblico si è letteralmente sbracciato all’apparire della madrina della serata, Eleonora Abbagnato, un pò “stanca” a nostro parere, o si è eccitato al limite del tifo per i passi aerei de Il Corsaro e del Don Chisciotte di ballerini come Francesco Gabriele Frola o Mattia Semperboni o per la leggiadria e precisione esecutiva, nelle stesse coreografie, di Katja Khaniukova o di Liudmila Konovalova, non altrettanto è accaduto per coreografie magnifiche (ed è anche poco) come L’Uccello di Fuoco di Marco Goecke o Odd Era di Rachele Buriassi eseguita con il suono di una batteria live (Andrea Belfiore, drummer).
Ma altrettanto stupore e bellezza è apparsa in Piazza Duomo per Approaching the Lighthouse (estratto), coreografato e danzato da Damiano Ottavio Bigi, o Sonno Elefante, coreografia Alessandro Giaquinto, Danse Macabre di Francesco Ventriglia e il freschissimo e piacevole Umarmung di Fabio Adorisio.
Piccolo inciso per il fascinoso Requiem di Sidi Larbi Cherkaoui ballato da Claudio Cangelosi e Nancy Osbaldeston che per motivi di programma è stato accorciato e sfumato in fondo, come se si stesse in discoteca. Una incresciosa limitazione, anche a danno dei bravissimi ballerini, che ha lasciato disorientato anche il pubblico che infatti ha tardato qualche istante per capire che il pezzo era terminato.
Al netto di un Andantino del sempre grande Jerome Robbins, già protagonista a Spoleto nel 1982 di una storica presenza al Festival con l’American Ballett Theatre (con etoile un certo Michail Barishnikov), e di una lunghetta Nuit Blanche di Sebastien Bertaud, danzata da Eleonora Abbagnato e da Friedmann Vogel, balletti che potremmo inquadrare in un contesto di novità, il Gala Le Stelle Italiane nel Mondo, vince la scommessa rischiosa di non cadere il giorno dopo lo spettacolo, nel cimitero degli elefanti degli eventi di cassetta.
Daniele Cipriani ha allestito un melting pot interessante di linguaggi coreografici, che per una volta hanno fatto riflettere il pubblico spoletino, senza solleticarlo troppo sulla pancia, anche se gli urletti per i salti del Corsaro o di Don Chisciotte ormai fanno parte del folklore tersicoreo. Rassegnamoci !
Ma sopratutto, bene che tutto questo sia accaduto a Spoleto. Non sempre gli spettacoli, cosiddetti di giro, producono effetti positivi anche in termini di qualità. Ma non si è trattato del caso di ieri in Piazza Duomo. Ed era anche molto fresco, per giunta!
SCHEDA
Gala internazionale di danza a cura di Daniele Cipriani
con
Eleonora Abbagnato – Opéra de Paris (Francia)
Tommaso Beneventi – Royal Swedish Ballet (Svezia)
Damiano Ottavio Bigi – Tanztheater Wuppertal Pina Bausch (Germania)
Rachele Buriassi – Boston Ballet (Stati Uniti)
Claudio Cangialosi – Opera Ballet Vlaanderen (Belgio)
Giacomo Castellana – Teatro dell´Opera di Roma (Italia)
Davide Dato – Wiener Staatsoper (Austria)
Francesco Gabriele Frola – National Ballet of Canada (Canada), English National Ballet (Regno Unito)
Simone Repele, Sasha Riva – Ballet du Grand Théâtre de Genève (Svizzera)
Davide Riccardo – New York City Ballet (Stati Uniti)
Mattia Semperboni – Teatro alla Scala di Milano (Italia)
Fabio Adorisio, Elisa Ghisalberti, Alessandro Giaquinto, Vittoria Girelli, Matteo Miccini, Daniele Silingardi – Stuttgart Ballet (Germania)
fra gli artisti ospiti
Nikisha Fogo – Wiener Staatsoper (Austria)
Katja Khaniukova – English National Ballet (UK)
Liudmila Konovalova – Wiener Staatsoper (Austria)
Megan LeCrone – New York City Ballet (Stati Uniti)
Nancy Osbaldeston – Opera Ballet Vlaanderen (Belgio)
Friedemann Vogel – Balletto di Stoccarda (Germania)
PROGRAMMA
prima parte
La Rose Malade
coreografia Roland Petit
musica Gustav Mahler
danzano Eleonora Abbagnato, Giacomo Castellana
L’uccello di Fuoco
coreografia Marco Goecke
musica Igor Stravinskij
danzano Simone Repele, Sasha Riva
Approaching the Lighthouse (estratto)
coreografia Damiano Ottavio Bigi
musica Amon Tobin
danza Damiano Ottavio Bigi
OMAGGIO A PINA BAUSCH NEL GIORNO DEL DECENNALE DELLA SUA SCOMPARSA
Sonno Elefante
coreografia Alessandro Giaquinto
musica Johannes Brahms, Paolo Conte
danzano Fabio Adorisio, Elisa Ghisalberti, Vittoria Girelli, Matteo Miccini, Daniele Silingardi
PRIMA MONDIALE
Le Corsaire (pas de deux “camera da letto”)
coreografia Marius Petipa
musica Adolphe Adam
danzano Francesco Gabriele Frola, Katja Khaniukova
Danse Macabre
coreografia Francesco Ventriglia
musica Camille Saint-Saëns
danzano Tommaso Beneventi, Rachele Buriassi, Giacomo Castellana
PRIMA MONDIALE
Andantino
(performed by permission of The Robbins Rights Trust)
coreografia Jerome Robbins
musica Piotr I. Tchaikovsky
danzano Megan LeCrone, Davide Riccardo
Il Corsaro (pas de deux, II atto)
coreografia Marius Petipa
musica Riccardo Drigo
danzano Liudmila Konovalova, Mattia Semperboni
SECONDA PARTE
Odd Era
coreografia Rachele Buriassi
batteria Andrea Belfiore
danza Rachele Buriassi
Requiem
coreografia Sidi Larbi Cherkaoui
musica Gabriel Fauré
danzano Claudio Cangialosi, Nancy Osbaldeston
Tarantella
(© The George Balanchine Trust)
coreografia George Balanchine
musica Louis M. Gottschalk
danzano Davide Dato, Nikisha Fogo
Umarmung
coreografia Fabio Adorisio
musica Ludwig van Beethoven
danzano Elisa Ghisalberti, Alessandro Giaquinto, Vittoria Girelli, Matteo Miccini, Daniele Silingardi
PRIMA MONDIALE
Don Chisciotte (pas de deux, III atto)
coreografia Marius Petipa
musica Ludwig Minkus
danzano Francesco Gabriele Frola, Katja Khaniukova
Nuit Blanche
coreografia Sébastien Bertaud
musica Philip Glass
costumi Maria Grazia Chiuri, Christian Dior Couture
danzano Eleonora Abbagnato, Friedemann Vogel
Défilé finale
musica Romualdo Marenco
danzano tutti gli artisti
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Foto ringraziamenti finali: Tuttoggi.info