“I problemi del Festival forse sono peggiorati dopo gli ultimi sviluppi”. Questa la clamorosa opinione di Forza Italia, emersa durante la conferenza stampa promossa questa mattina dopo l'assemblea della fondazione Festival di lunedì scorso.
Un'assemblea durante la quale si sarebbero verificate alcune anomalie. La prima è la votazione, stando a quanto ha raccontato il coordinatore cittadino di Forza Italia, Giancarlo Mercatelli, di due diversi statuti della fondazione a distanza di meno di due mesi, in contraddizione tra loro. “In quello votato il 24 ottobre avevano la prevalenza le istituzioni, mentre lunedì è stata codificata la funzione e il ruolo di un dominus”. Giorgio Ferrara, dunque, secondo i forzisti, sarebbe un “signore incontrastato”, libero di ogni scelta grazie al doppio ruolo rivestito, quello di presidente della fondazione e di direttore artistico del Festival di Spoleto.”Assistiamo ad un momento della cementificazione del Festival – ha aggiunto Mercatelli – nelle mani di un ministro che in futuro potrebbe decidere di pensarla al contrario su questa manifestazione. Dietro a questa cementificazione – ha asserito – c'è un'impostazione di bassa lega politica che riguardava esclusivamente Ds e Margherita”.
Ma la notizia del giorno è un'altra. “Contestiamo – ha spiegato il coordinatore azzurro, affiancato da Ada Urbani, Luciano Rossi e Franco Asciutti – la validità della seduta della fondazione Festival perché si è votato con due persone che in segno di protesta hanno abbandonato l'aula ed il numero legale è stato raggiunto attraverso il voto del rappresentante del Consorzio economico urbanistico, un ente che è stato sciolto 20 anni fa”. Commissario dell'ente l'avvocato Montelione, attuale direttore amministrativo del Festival, che ha delegato nell'ultima assemblea il portavoce del sindaco, Sandro Frontalini. Forza Italia contesta la presenza nell'assemblea della fondazione di tale consorzio. E per la presenza di tale organismo nel comitato di gestione, l'ente fino a pochi giorni fa presieduto da Gilberto Stella (ora vicepresidente) era stato bacchettato dalla Corte dei Conti.
Gli azzurri pensano di sollevare la questione a livello giuridico, anche se aspettano prima le prossime mosse del governo. Se nella finanziaria non è stato stanziato un centesimo in più per la prossima edizione del Festival, la speranza è riposta nel fondo di 10 milioni di euro del ministero. Soldi che forse verranno ripartiti tenendo da conto anche la manifestazione spoletina. Intanto il senatore Asciutti chiederà a Rutelli un incontro quanto prima, per chiedere chiarimenti sugli attuali sviluppi della vicenda.
“Abbiamo un festival che non è più quello di prima – ha detto il consigliere regionale Ada Urbani – i marchi appartengono alla famiglia Menotti, di risorse non ce ne sono. Di fatto lo Stato ha ‘occupato' il Festival, mentre alla Regione di Spoleto non interessa nulla”.