Perugia

Festival della famiglia, Omphalos chiede ci sia anche quella arcobaleno

Non ci sarà la famiglia “arcobaleno” tra quelle protagonista del Festival della famiglia, che si terrà a Perugia dal 22 al 29 settembre, evento organizzato dall’amministrazione comunale con eventi, attività, feste e convention che, secondo gli organizzatori, dovrebbe tenere alta l’attenzione sul tema e sviluppare un ambiente cittadino a misura di essa.

Ed Omphalos e Famiglie arcobaleno vanno all’attacco dell’amministrazione comunale: “Peccato che per l’amministrazione comunale la famiglia, rigorosamente al singolare, di cui parla l’assessore alle politiche sociali Edi Cicchi, è una sola: monolitica, eterosessuale, tradizionale e immutata nel tempo. Per le famiglie al plurale, per le famiglie arcobaleno (le famiglie composte da genitori omosessuali), nel festival del Comune non c’è spazio. Né un evento, un dibattito, né la presenza o il coinvolgimento di un’associazione a riguardo. Non c’è spazio per le famiglie composte da persone dello stesso sesso ed i loro figli, per le famiglie monoparentali o per tutti gli altri modelli familiari che convivono ogni giorno nella società reale e che sono ormai pienamente riconosciuti dalla comunità scientifica, ma che gli estremisti leghisti, ora al governo della città, si rifiutano di riconoscere“.

Commentano Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos e Giuseppe Barbieri, referente di Famiglia Arcobaleno Umbria: “Apprendiamo con tristezza che la settimana di eventi organizzata dal Comune di Perugia sul tema della famiglia esclude dal suo programma ogni riferimento alle famiglie arcobaleno. Il precedente ministro della Famiglia, il leghista Fontana, ci aveva abituato all’oltranzismo del suo partito: fu il primo a sostenere che le famiglie arcobaleno non esistono e a concedere il patrocinio al Congresso della Famiglia di Verona, adunata di fondamentalisti religiosi, malvisti dalla stessa Chiesa. Ritrovare queste posizioni nella nostra città ci riempie di tristezza. Eravamo abituati ad una realtà aperta, tollerante e inclusiva, che festeggiava e valorizzava le differenze e i tanti modelli di famiglia. Ci ritroviamo in una città dove o sei bianco, eterosessuale, sposato in chiesa, possibilmente con più di 3 figli, oppure sei escluso da qualsiasi politica di welfare o interesse pubblico“.