E’ il giorno della verità. O meglio quello del cammino che porterà i giudici del Tribunale di Spoleto a decidere se la Etheria Consulting di Raffaella Gabetta ha davvero lavorato per il Festival dei Due Mondi targato Giorgio Ferrara. Venendone defenestrata sul più bello, dopo quasi due mesi di lavoro e l’ingaggio di alcuni sponsor. Al suo posto entrò la Mediavip. Una situazione che ha creato più di qualche imbarazzo in città e persino nei piani alti del MiBAC.
Non certo in Ferrara che, a dispetto di alcune dichiarazioni di ‘buona volontà’ nel ricucire lo strappo, non ha fatto seguire alcun atto formale. Domani così le due parti saliranno le scale del Palazzo di Giustizia. La Gabetta accompagnata dai suoi avvocati Sindico e Bardani. Più difficile conoscere la composizione della difesa della Fondazione che non ha presentato in giudizio alcun documento o rivendicazione. C’è tempo però fino all’udienza di domani.
Intanto il telefono della titolare della Etheria, che per quello ‘sgarbo’ ha chiesto circa un milione di euro di risarcimento danni, resta staccato. Un po’ di riposo dopo le fatiche e i successi conquistati al Todi Arte Festival di Maurizio Costanzo. Il suo “Prima&DopoFestival” è stato elogiato anche dallo stesso Costanzo “ottimo è risultato il gradimento degli spettacoli – ha detto ieri in conferenza stampa di chiusura il direttore artistico – che hanno caratterizzato questa edizione e ottimi gli appuntamenti del Prima&DopoFestival di Raffaella Gabetta. Non mi cimento in giudizi artistici, ma plaudo al risultato per il coinvolgimento totale della città e dei tuderti”. E pensare che il format degli eventi collaterali alla manifestazione, la Gabetta lo aveva proposto all’inizio dell’anno proprio al festival di Spoleto. Lei che, nella campagna tuderte, come Giorgio Ferrara, ha una casa. Ma almeno lei ha smentito il detto “nemo propheta in patria”