Cultura & Spettacolo

Festival, classica ed elettronica regine in Piazza Duomo con Henrik Schwarz

Il manifesto  pubblicitario affisso per tutte le vie di Spoleto non lasciava spazio a dubbi: una mano bionica che reggeva una bacchetta nella classica posizione del Direttore d’Orchestra.

E così al Festival dei Due Mondi di Spoleto 2017  è andata in scena la replica della fortunata “prima volta” dello scorso anno con il Dj di fama internazionale, Jeff Mills (CLICCA QUI).

Il genere musicale classico e genere elettronico si sono così fusi nel concerto/evento, in prima esclusiva italiana, Scripted Orkestra: Henrik Schwarz, accompagnato (come fu anche per Mills ndr.) dall’Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Gabriele Bonolis e, nell’edizione di Spoleto60, con la straordinaria partecipazione della voce soul più rappresentativa in Italia, quella di Mario Biondi, cantante, compositore e arrangiatore italiano di fama mondiale. Come era stato più volte annunciato, Biondi ha eseguito l’unico brano inedito dell’opera, scritto dallo stesso Schwarz.

Anche questa volta Piazza Duomo ha risposto  magnificamente con una partecipazione  straordinaria di pubblico, e non per forza tutto giovane o appassionato del settore, come ci si poteva immaginare dopo l’esperienza passata. Va anche detto per la cronaca che il pubblico del 2017 è stato, di poco, ma inferiore ai presenti del 2016.

Schwarz  non è nuovo alla sperimentazione tra classico ed elettronica e la sua prima volta fu nell’ottobre del 2016 in occasione dell’ADE Festival con la Metropoli Orkest, grazie al suo precedente incontro con il direttore della MO, Jules Buckley.
Al Festival, il compositore tedesco e il suo setup, insieme ai 52 elementi dell’Orchestra Roma Sinfonietta, hanno presentato 12 brani, per un percorso musicale che concilia suoni di diversa origine, producendo una musica straordinariamente comunicativa, in cui la condivisione di tempi e intensità garantisce la totale armonia tra i generi. Creatività, tradizione ed innovazione si fondono per regalare un’esperienza ineguagliabile.

C’era stato forte il timore ieri sera che il crollo del terrapieno avvenuto in mattinata in un giardino proprio sopra il  lato destro della piazza, in corrispondenza di Palazzo Bufalini (CLICCA QUI), avrebbe potuto causare ritardi o problemi di affluenza in piazza.

Ma fortunatamente così non è stato anche se un guasto tecnico dell’ultimo minuto a fatto temere il peggio, mentre il Direttore Bonolis  tentava di intrattenere il pubblico spoletino con una buona dose di professionalità e improvvisazione mentre i tecnici sudavano le proverbiali sette camicie per sistemare tutto.

HENRIK SCHWARZ | Compone ed esegue la sua musica dal 2002. Nonostante la giovane età, è conosciuto in tutto il mondo per la straordinaria capacità di mantenere il giusto equilibrio tra musica elettronica, classica e jazz. Dopo la produzione di centinaia di realizzazioni musicali commissionategli da numerose case discografiche (Warner Music, Universal Music, Sony/BMG e molte altre) e in seguito all’evoluzione di diversi stili musicali, nel 2010 Schwarz lascia un segno nel suo percorso artistico intraprendendo una collaborazione con il pianista norvegese Bugge Wesseltoft, dalla quale nasce l’album Duo, risultato di un duetto sul palcoscenico tra un pianoforte ed un computer. Dal 2010 Henrik realizza lavori su commissione per la Philharmonie Luxembourg, Tonhalle Zürich e Stuttgart Chamber Orchestra; nel 2013 compone e produce la colonna sonora per un balletto dello State Ballet, di Berlino messo in scena al Berghain. Lavora con la Dutch Chamber Orchestra e la German Chamber Orchestra prima di produrre nel 2015 il suo ultimo album Instruments. Henrik Schwarz si è esibito sui palchi del Philharmonie Luxembourg, della Barbican Hall e Royal Festival Hall di Londra,  del Concertgebouw di Amsterdam, del teatro Tonhalle di Zurigo, della Cologne Philharmonic Hall, dell’Auditorium Parco Della Musica, del Kampnagelfabrik di Amburgo, del Hellerau Theatre di Dresda e della Leipzig Opera House e Chamber Music Hall di Berlino.

ORCHESTRA ROMA SINFONIETTA | Costituita nel 1993, l’Orchestra Roma Sinfonietta ha iniziato una collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata”, dove svolge tuttora la propria attività concertistica. Viene regolarmente invitata alle Stagioni dell’Accademia Filarmonica Romana, dell’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma. Nel corso della sua attività, ha accompagnato artisti come Michael Ny-man, Quincy Jones, Roger Waters, Dulce Pontes, Andrea Bocelli, Nicola Piovani e Luis Bacalov. Da dodici anni collabora stabilmente con Ennio Morricone, eseguendo concerti nei più prestigiosi teatri del mondo quali il Palazzo dei Congressi di Parigi, l’International Forum di Tokyo e il Radio City Hall di New York. Per il Maestro Morricone l’Orchestra incide anche la musica assoluta, le colonne sonore per il cinema e la televisione e una ricca discografia per la EMI, SONY e Universal.

GABRIELE BONOLIS | Noto per la sua versatilità, ha diretto per il teatro e per il cinema orchestre di grande caratura come quella del Teatro dell’Opera di Roma, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano e la Roma Sinfonietta. Frequenti le sue collaborazioni con istituzioni musicali come il Festival di Spoleto, il Royal Opera House di Muscat e la Dresden Semperoper, al fianco di artisti come Ennio Morricone e Hans Werner Henze. Nel 2015 il Teatro delle Muse di Ancona gli affida La Bohème di Giacomo Puccini con la FORM e, nello stesso anno, è il primo musicista a dirigere un concerto sinfonico nelle stazioni della nuova Metro C di Roma alla guida dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. L’evento, intitolato “Non abbiamo pianto –  Uscire dal ghetto: gli artisti di Terezín parlano col nostro tempo”, riceve forte attenzione mediatica e viene trasmesso in diretta nazionale da Rai Radio 3. Vincitore del Mario Nascimbene Awards 2003 (Roman Vlad presidente), concorso di composizione per musica da film, Gabriele Bonolis è titolare della cattedra di Musica da Camera presso il Conservatorio “N. Sala” di Benevento.

MARIO BIONDI | Dal timbro vocale molto vicino a quello dei più noti Barry White, Isaac Hayes e Lou Rawls, Mario biondi – nella vita Mario Ranno – dà vita a un soul jazz caldo e passionale, frutto del percorso musicale coltivato con cura e pazienza già a partire in tenerissima età dall’ascolto del padre cantante – in arte Stefano Biondi – in ricordo del quale Mario ha assunto lo pseudonimo. Tante diversissime esperienze sono valse a formare il grande artista d’oggi: dai cori in chiesa ai turni nelle sale di registrazione per etichette di nicchia, senza trascurare lo studio e il perfezionamento della lingua inglese. Appassionato di musica soul, dal 1988 apre alcuni concerti di interpreti e autori del panorama internazionale, primo tra tutti Ray Charles. Ma l’opportunità più grande per Biondi si prospetta nel 2006 con l’uscita in Giappone del singolo This is what you are, che rimbalza sulla consolle di Norman Jay, celebre dj della BBC1, che – innamorato del pezzo – lo rilancia in tutta Europa. È sempre nel 2006 che Biondi conquista il primo dei due dischi di platino con il suo primo album Handful of Soul, inciso col gruppo High Five Quintet. Partecipa come celebrità al Festival di Sanremo alle edizioni del 2007 e del 2009, duettando con Amalia Gré e Karima Ammar. Nel novembre 2007 viene pubblicato il doppio album live con la Duke Orchestra, I Love You More, registrato al Teatro Smeraldo di Milano con la collaborazione del gruppo High Five Quintet e dell’orchestra di 25 elementi diretta dal maestro Beppe Vessicchio. Duetta con Renato Zero durante il tour di concerti Sei Zero e pochi mesi dopo si esibisce ai Wind Music Awards, cantando No More Trouble in una nuova versione con gli Incognito. Il 18 novembre 2016 esce il doppio album Best of Soul, che raccoglie i migliori successi dell’artista, accompagnati da sette nuovi brani inediti.

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Foto: Fondazione Festival