La Uil chiede le dimissioni dei vertici del Festival. È la clamorosa notizia dettata alle agenzie di stampa dalla sigla sindacale, dopo l’incontro odierno con il Sindaco di Spoleto, Umberto De Augustinis che della Fondazione Festival è il Presidente.
Un incontro che, come anticipato da Tuttoggi nell’edizione di domenica, era stato richiesto e ottenuto per tutelare una decina di lavoratori rimasti esclusi da questa edizione, l’ultima dell’era di Giorgio Ferrara che dal 2021 sarà sostituito da Monique Veaute.
Una pagina grigia che rischia di offuscare l’immagine di questa 63ma edizione.
Alla riunione, tenutasi a Palazzo Municipale, oltre al Sindaco De Augustinis, c’erano per la Uilcom (la categoria dei tecnici dello spettacolo) il Segretario Generale Umbria Paolo Pierantoni ed il Segretario Regionale Riccardo Maria Gradassi mentre la rappresentanza delle maestranze dei precari tecnici del Festival di Spoleto c’erano Claudio Balducci e Carlo Rotini.
Gli altri lavoratori, non presenti al tavolo a causa della mancanza di spazi adeguati nel rispetto delle vigenti normative antiCovid, hanno atteso l’esito dell’incontro sul piazzale del Municipio.
Il sindacato si era detto ottimista, ma verso le 11 è arrivata la doccia gelata.
“L’incontro non ha fatto ottenere risvolti positivi in quanto il Sindaco e Presidente del Festival di Spoleto ha dichiarato di essere impossibilitato a risolvere la problematica presentata e di non poter interferire ai lavori deliberati dalla Direzione Artistica” scrivono in una nota Pierantoni e Gradassi.
“La delegazione ha fatto presente che mancano i presupposti di equità e dignità per tutti i lavoratori Precari del Festival e che solitamente, in questi casi, si attua la solidarietà come è stato fatto in altri contesti teatrali – considerando ora più che mai la pandemia – procedendo alla riduzione di tutti gli emolumenti e garantendo il lavoro a tutti. Per garantire tale occupazione in primis, di solito, in famiglia il primo che deve dare l’esempio è il capo famiglia (Il direttore artistico, ndr) che da bilancio di previsione 2020 percepisce oltre 150 mila euro”.
Poi la stoccata finale, ovvero la richiesta di dimissioni che, non potendo interessare ovviamente Ferrara, il cui mandato scadrà domenica prossima, sono rivolte alla direzione tecnica e amministrativa.
Il sindaco, che a detta dei presenti non ha celato qualche criticità di rapporto con la direzione artistica attuale, si è però impegnato con il sindacato e le maestranze a organizzare quanto prima un incontro con la futura organizzazione retta da Monique Vetaute per affrontare tutte le problematiche.
“Sollecitiamo le immediate dimissioni di chi non ha rappresentato tutto il mondo dello spettacolo spoletino ed umbro e auspichiamo quanto prima un incontro con la nuova Dirigenza del Festival di Spoleto alla presenza del Sindaco e Presidente del Festival di Spoleto”.
La Uilcom non considera comunque chiusa la partita e rilancia: “sarebbe opportuno garantire da subito ai precari rimasti senza occupazione le 20 giornate che di media per questa edizione vengono assicurate a tutti, stante il paradosso di averle assicurate per quest’anno anche ai pensionati. Per quanto ci riguarda continueremo questa battaglia”.
In attesa di capire se la Fondazione prenderà posizione sulla vicenda, una delle voci più autorevoli della direzione, che preferisce mantenere l’anonimato, parla a Tuttoggi.
“Per quanto ne so il Festival ha offerto anche pochi giorni fa una mediazione per assumere 4 persone per una decina di giorni ma la risposta è stata negativa. Abbiamo assunto le persone che ritenevano utili per portare a termine questa edizione che come noto è in versione molto ridotta, appena 8 aperture di sipario contro le 50 di media. E senza scenografie da allestire. Anzi questa situazione ci ha messo un po’ in difficoltà perché si sta facendo una sorta di ‘cartello’”.
Insomma a quanto pare di capire alla decina di tecnici rimasti esclusi è arrivata la solidarietà anche di colleghi di fuori città e regione che stanno respingendo le offerte di lavoro per questo prossimo week end”.
Viene però confermata l’assunzione di due tecnici già in pensione: “si è vero, uno è in pensione da 4-5 anni, l’altro da 9 anni”.