Carlo Ceraso
Mancava solo una ‘uscita alla Menotti’, di quelle cui ci aveva abituato il Maestro Giancarlo e ancor più il figlio Francis, per celebrare questa 56ma edizione del Festival dei Mondi tornata, per qualità di spettacoli, ai fasti di un tempo. Ad offrire una replica ci ha pensato Giorgio Ferrara che all’ultimo momento, quando a mezzogiorno di oggi il sindaco e presidente della Fondazione Festival Daniele Benedetti insieme alla stampa già lo attendevano a palazzo Racani Arroni per la consueta conferenza di fine festival, ha fatto comunicare di avere la febbre e di dover rinunciare all’appuntamento.
Lo ‘strano caso’ ha innescato una ridda di voci fra chi voleva Ferrara in urto con i propri uffici, chi con la Fondazione. Benedetti e il vicepresidente Pompili si affrettavano così a smentire la seconda ipotesi. A risolvere il tutto la voce ufficiale del festival, quella del capo ufficio stampa Marco Guerini, che ha giurato e spergiurato che il temporaneo malanno era con ogni probabilità legato ad una bibita ghiacciata bevuta la sera prima dal direttore artistico.
Benedetti, per non intaccare l’immagine del fautore di questa edizione di successo, ha così preferito lasciare ad un comunicato stampa il commento a questa edizione che si chiude con il segno ‘+’ limitandosi ad annunciare la data di avvio del 57mo Festival che aprirà il sipario il 27 giugno 2014
I numeri – “il Festival – si legge nella nota diramata a metà pomeriggio – ha presentato quest’anno 48 titoli per 138 aperture di sipario, 2 rassegne artistiche e oltre 30 eventi fra i quali 6 premi, 2 rassegne di cinema, 7 appuntamenti fra incontri e convegni e 2 concorsi. Da una prima stima si possono annoverare 50.000 presenze complessive, tassi di occupazione intorno all’80% (hanno lavorato 200 persone per l’organizzazione e la produzione tecnica, di cui il 70% residenti a Spoleto) e una crescita significativa di pubblico per tutti gli spettacoli in programma. Tale crescita ha consentito di assorbire e compensare circa il 70% del mancato acquisto di biglietteria (circa 100mila euro, n.d.r.) per il concerto finale da parte della Banca Popolare di Spoleto, la quale quest’anno, per i noti motivi, ha dovuto rinunciare con rammarico alla consueta e storica serata di fine Festival”. La kermesse, proseguono gli organizzatori, ha registrato “un incremento significativo di spettatori provenienti dall’estero e si torna a parlare di Spoleto come un grande salotto delle cultura nazionale e imperdibile occasione di relazioni qualificate”.
Le produzioni – diversi gli spettacoli prodotti e coprodotti con la speranza, lo ricordiamo da queste colonne, che le grandi risorse investite possano dare i giusti profitti, visti i magri esiti delle produzioni precedenti. Fra gli spettacoli firmati “Spoleto” ci sono The piano upstairs, Il matrimonio segreto, Concerti al chiostro e Concerti di mezzogiorno. Fra quelli coprodotti Il Titano insicuro (con il Teatro dell’Opera di Roma), The old woman (Manchester International Festival, Théatre de la Ville-Paris), Il ritorno a casa (Teatro Metastasio Stabile della Toscana), La voce umana/Il bell’indifferente (Mittelfest). Il Festival ha collaborato anche alla produzione di Pornografia, a quella della Trilogie des Iles e al progetto di Martini: il Cardinale e gli altri.
Gli sponsor – “Sostanziale il sostegno degli sponsor – scrive la Fondazione – circa 60 tra fondazioni, aziende nazionali, internazionali e realtà locali che partecipano al budget del Festival per oltre il 30%. Hanno contribuito la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, che individua nella cultura un fattore primario e irrinunciabile per la crescita dell’economia locale e che quest’anno ha sostenuto il Festival con un contributo straordinario; la Fondazione Carla Fendi, Intesa Sanpaolo, da quest’anno vicino al Festival, insieme a Casse di Risparmio dell’Umbria, Banca Popolare di Spoleto con un grande impegno, che non è venuto a mancare, nonostante il momento di difficoltà; Eni, Gruppo BNP Paribas da sempre vicino alle iniziative culturali di levatura internazionale; Monini SpA e Fondazione Monini per il sostegno e per il Centro di documentazione, custode della memoria storica del Festival. Hanno inoltre sostenuto il Festival numerose aziende, fra le quali: Fabiana Filippi, Tomasini Francia, Brt Corriere Espresso, Martini, Montblanc, Air France, Poltrona Frau, Solgenia.Da menzionare anche il ritorno a Spoleto della Mercedes Benz Italia”.
La stampa – Più di 150 i giornalisti accreditati mentre la produzione di recensioni è stata a dir poco ricca con 423 articoli su quotidiani, settimanali e mensili nazionali, 406 articoli su quotidiani locali, 577 articoli online.
Il gran finale – tutto pronto dunque per il tradizionale Concerto finale in piazza Duomo dedicato al bicentenario della nascita di Verdi e di Wagner e che vedrà sul palco la Filarmonica della Scala diretta da James Conlon. Poche le autorità previste per domani, specie quelle governative. Il governo, a quanto trapela, sarà rappresentato dal sottosegretario ai trasporti Rocco Girlanda.
I fuochi – per motivi di sicurezza e di spending review, legati agli straordinari per le forze dell’ordine, l’associazione commercianti ha accolto l’invito di anticipare i Fuochi d’artificio dalla consueta mezzanotte alle 23. Non resta che pregare Giove pluvio che domani potrebbe fare le bizze proprio a ridosso dell’avvio della bacchetta di Conlon.
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