Neanche sul filo del rasoio, quando all’apertura del sipario del 66mo Festival dei Due Mondi di Spoleto mancano più 16 giorni, il Comune di Spoleto riesce a varare la nuova assemblea dei soci per la propria quota (12 membri più il sindaco su 25 componenti).
Una nomina attesa dal 18 aprile scorso quando – approvato il bilancio 2022, anche qui non senza qualche tensione per l’assenza del numero legale raggiunto in extremis con l’affannosa corsa della assessora Agnese Protasi richiamata all’ordine per garantire il 13mo voto (11 favorevoli e 2 astenuti) – l’Assemblea dei soci aveva di fatto esaurito il mandato ricevuto nel 2019.
Nei mesi scorsi, forse sulla spinta dei buoni propositi di matrice grillina, dal Palazzo era trapelata la possibilità che venisse fatto un bando pubblico per selezionare i migliori curricula.
Ipotesi ben presto rientrata nel nome della migliore tradizione (si fa per dire), più delle “necessità” di partiti e movimenti politici che siedono nel parlamento cittadino.
Mai nella storia della kermesse menottiana era successo che board e assemblea si presentassero “zoppi” alla Prima. Neanche negli anni in cui i Menotti le “suonavano” di santa ragione al Municipio (e viceversa). Dimenticanza del sindaco o strategia studiata a tavolino? Difficile dirlo. Da martedì scorso Tuttoggi ha chiesto al primo cittadino di conoscere le nomine, puntualmente assicurate e rinviate di giorno in giorno. Ad oggi nessun decreto sindacale è stato firmato.
La minoranza già il 4 maggio scorso, così confermano i consiglieri, ha indicato i propri rappresentanti che sono i riconfermati Anna Lucia Cuzzini Neri e Matteo Filippi (in quota alle liste di partiti e civici di centrodestra), il consigliere comunale Giancarlo Cintioli (Insieme per Spoleto) e Marta De Angelis (indicata da Spoleto2030 del capogruppo Diego Catanossi). I voti, o veti, incrociati dei 7 gruppi dell’opposizione non hanno consentito l’ingresso di Maria Elena Bececco (Spoleto futura – Forza Italia).
Anche i partiti di governo, piddì in testa, hanno consegnato nelle mani del sindaco i nomi dei propri favoriti ma indubbiamente Sisti non deve esserne convinto fino in fondo.
Forse per guadagnare tempo, non ne fosse già passato anche troppo, Sisti annuncia a Tuttoggi di aver chiesto agli uffici di verificare l’eventuale incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di membro dell’assemblea del Festival.
Dimenticando che in questi primi 21 mesi di sindacatura sarebbero stati almeno tre i soggetti di cui verificare la compatibilità ovvero la consigliera (oggi europarlamentare) Camilla Laureti, l’assessora Agnese Protasi (che l’ex sindaco di centrodestra De Augustinis volle nel 2019 aprendo di fatto al M5S) e, ancor più eclatante, l’attuale assessore Danilo Chiodetti che ha la delega alla cultura (Festival incluso). Al momento i riflettori sembrerebbero accesi sul nominativo di Cintioli.
Non c’è da conoscere solo le generalità degli 8 indicati dalle forze di maggioranza. A questi si devono aggiungere gli ulteriori 12 membri indicati dal restante azionariato – in genere rappresentato dai rispettivi presidenti – tra cui figurano l’associazione Amici di Spoleto (Candia Marcucci), ConsSpoleto (Carlo dello Storto), Confcommercio (Tommaso Barbanera), Pro Loco Busetti (Patrizia Colangeli) e Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini (Camillo Corsetti Antonini).
Gli altri soci sono Regione dell’Umbria, Banco Desio, Fondazione CaRiSpo, Umbria Mobilità e, almeno nominalmente, la Comunità Montana dei Monti Martani (in liquidazione) e la Spoleto credito e servizi (idem): impossibile sapere se hanno già espresso i propri rappresentanti o, magari, devono ancora ricevere la comunicazione ad adempiere a tali nomine.
Finita qui? Neanche a parlarne. A norma di statuto, infatti, l’assemblea dei soci deve essere convocata almeno 15 giorni prima (e saremmo quindi già al 22 giugno prossimo, ammesso che decreto di nomina e convocazioni vengano fatte oggi), alla vigilia della Prima apertura di sipario. Attenzione alle date perché tra i primi atti dell’assemblea c’è quello di deliberare i due membri del board che andranno ad affiancare il Presidente (carica che per statuto spetta al Sindaco pro tempore) e il consigliere Mauro Luchetti (nominato dalla Regione Umbria, precisa come un orologio svizzero, già il 21 aprile a seguito di avviso pubblico). Quasi certa la riconferma di Maria Teresa Venturini Fendi, il cui decreto di nomina, a quanto dicono i bene informati da Roma, è alla firma del ministro Mibac Gennaro Sangiugliano. La speranza è che almeno questa terza nomina arrivi prima del 23, così da poter schierare in platea almeno i 3/5 del board.
Gli altri due scranni sono stati fin qui saldamente tenuti da altrettanti rappresentanti di main sponsor quali Fondazione Cassa Risparmio Spoleto (in uscita Dario Pompili) e Banco Desio e della Brianza – Bps (Stefano Lado). Le prossime due settimane serviranno a sciogliere qualche nodo. La Fondazione potrebbe indicare l’attuale Vice presidente, l’avvocato Paolo Feliziani, anche se in corsa, seppur con minori chance, rimangono l’avvocato Sergio Zinni e Gianni Conti, il noto imprenditore spoletino eterno candidato, spesso a sua insaputa, di ogni cosa debba essere eletto a Spoleto.
Nessun problema invece sul fronte del Banco Desio che proporrà all’assemblea dei soci il presidente del Gruppo bancario che ha acquisito la locale Popolare, l’avvocato Stefano Lado.
Solo una volta insediato il nuovo board si potrà procedere alla nomina del Vice presidente della Fondazione. Il mandato per tutti e 5 i componenti, che per l’incarico non riceveranno compensi, scadrà nella primavera del 2028. Come appare naturale che sia per l’assemblea (anche questa a zero compensi), anche se lo Statuto per questa non fissa una data di scadenza precisa.
Se il Sindaco Sisti non è indubbiamente così convinto sulle nomine, su una cosa si dice determinato: rendere trasparente i lavori dell’assemblea.
Sollecitato da Tuttoggi sul tema, ha garantito che da ora in avanti le sedute di quella che è la più importante istituzione artistica (e patrimonio della città) saranno pubbliche. Da definire se in diretta streaming o aperte alla stampa, ma di sicuro l’informazione potrà svolgere il suo ruolo, atteso che è da sempre complicato capire come si svolgono le adunanze.
Una situazione di cui la politica, puntualmente informata dai propri rappresentanti, non ha fin qui sentito il bisogno di ”condividere” con i cittadini, che poi sono i veri azionisti di maggioranza della Fondazione. Un modo anche per verificare, concretamente, quale ruolo svolgono effettivamente i soci, chiamati a trattare argomenti importanti come, uno su tutti, l’approvazione dei bilanci. E chissà che con l’occasione di questa ‘apertura’, anche il sito internet venga aggiornato con i nomi dei soci e delle istituzioni ancora presenti o che si sono nel frattempo aggiunte (l’ultimo elenco pubblicato risale al 2019).
Il bilancio 2022 si è concluso con un utile d’esercizio netto di poco più di 6mila euro. Il direttore artistico Monique Veaute lo scorso anno ha potuto contare su entrate per 6 milioni di eur (6.037.382), con un incremento di ca. 1,3 milioni rispetto al 2021. Di questi più di 4 mln provengono dallo Stato (2,3 mln ex Legge 418/90, 1,0 mln ex L. 238/2012, 1,1 mln contributo FUS saldo 2021 e anno 2022, 77mila euro dalla Regione Umbria, 120mila dal Comune di Spoleto), 544mila da ricavi di biglietteria (netto Iva, 70mila le presenze), 465mila da sponsorizzazioni, 709mila euro da contributi da privati (32mila privati, 677mila da privati grazie a Art bonus). Un bilancio che ha ricevuto l’ok del collegio sindacale con i revisori che hanno però sollecitato la direzione amministrativa ad “adottare ogni misura utile al fine del pagamento tempestivo delle fatture emesse dai vari fornitori di beni e servizi”.
Per quello in corso l’ormai ex board ha stimato un budget in aumento di 250mila euro ca: la d.a. Veaute potrà quindi contare su 6.284.311 euro di entrate (4,8 mln dallo Stato, 370mila da privati, 631mila da ricavi da biglietteria, 439mila da sponsor, 30mila da merchandising, rimborsi, altri proventi). Se il merchandising continua a registrare introiti quasi insignificanti (5mila euro), i contributi dei privati segnano qualche flessione: 30mila euro sono stimati per i “Mecenati del Festival”, 20mila per i “Mecenati – Art bonus”, 320mila “Privati – Art bonus” importo che include il sostegno economico di “Fondazione CaRiSpo, Gruppo Banco di Desio e delle più importanti realtà industriali e di servizi del territorio, tra le quali Italmatch e Meccanotecnica”.
Accanto a Mecenati e sponsor potrebbe fare il suo ingresso, e sono in molti ad auspicarlo, la “Spoleto Festival Friends” di Ada Spadoni Urbani che proprio ieri, in una lunga intervista, ha annunciato di aver superato quota 250 iscritti.
I costi per la produzione artistica ammontano invece a 4,5 mln ca. (2,4 mln produzione, 835mila costi diretti, 1,2 mln costi indiretti), cui si aggiungono 336mila di costi generali della Fondazione e 1,25 mln per il personale (escluso quello artistico e di produzione). Tra le voci indirette si registrano quelle per la direttrice artistica (120mila compenso, 53mila per spese), per il proprio staff (41mila), relazioni esterne e rappresentanza (86mila), comunicazione e ufficio stampa (519mila), biglietteria e marketing (189mila).
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