Gentile direttore,
noto con una certa curiosità che l'incontro al San Nicolò sul prossimo Festival dei 2 Mondi (almeno il titolo è tornato..) sembra aver messo a tacere di colpo quasi tutti i suoi numerosi “bloggers”, così loquaci in altri momenti. Vorrà dire che la cittadinanza è rimasta sostanzialmente soddisfatta delle notizie diramate in quest'occasione. O sbaglio? Certo è che qualcuno deve aver invitato la nuova direzione artistica a prestare una maggiore attenzione alle necessità – e alle pretese – della città. E sono il primo a rallegrarmi (anche con “Peter”) se l'allestimento di “Gianni Schicchi” verrà preparato a Spoleto: faccio solo presente che siamo già ai primi di marzo e le notizie sono piuttosto equivoche al riguardo. In tempi di recessione è certamente positivo che si cerchino “sinergie” con il Teatro Stabile dell'Umbria, con Umbria Jazz, con il Grand Théâtre di Lussemburgo e con “Change Performing Arts”. A patto però di non scendere a livelli “parrocchiali” o di essere presi sottogamba. Sui vari Robert Wilson, Woody Allen, Luca Ronconi, Antonio Latella, non oso pronunciarmi. Ma chi ha assistito alla “Madama Butterfly” con regia di Ken Russell non può certo storcere la bocca alle ingenue “gags” alleniane: la proposta è quanto di meglio si potesse inventare, per ritagliarsi spazio su giornali e telegiornali (ma vero è che la produzione di Russell fu montata esclusivamente a – e per – Spoleto). Semmai, cerchiamo invano per il futuro un nuovo Thomas Schippers, un nuovo Patrice Chéreau. QUESTO era il vanto di Spoleto… Pazienza, vuol dire che ci adegueremo.Infine, la musica (anche se finora le notizie sono davvero avare). I nostalgici – e non solo loro – saranno contenti per la ricomparsa dei Concerti di Mezzogiorno, ma questo (se i concerti saranno quotidiani) mette il dito sulla vera piaga: il Festival non ha tanto i problemi per assicurarsi un pubblico tra il venerdì e la domenica, quanto per trovarlo tra il lunedì e il giovedì. Ci riusciranno i nostri eroi? Frattanto, ci rallegriamo per la scelta dell'Orchestra Giuseppe Verdi di Milano per le repliche del Gianni Schicchi (un po' corto, invero, per essere l'unica opera della serata), al posto dell'Orchestra di Charleston, che sembra aver dato “forfait” per il secondo anno successivo. Il tanto strombazzato gemellaggio con Charleston pare alquanto ridimensionato. Così come tutti gli spettacoli “russi” – che (salvo errore) dovevano caratterizzare il Festival del 2009 – sembrano una lontana quisquiglia. Forse pecchiamo di una memoria troppo lunga. Cordialmente,
Un affezionato del Festival (ma non un “nostalgico”)
p.s. allego una foto di Gianni Schicchi. Pare che si siano sganasciati dalle risate a Los Angeles.
Mail firmata
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Caro Affezionato del Festival,
sì, forse è vero, l’incontro al Chiostro San Nicolò sembra esser riuscito a stemperare il forte attrito che si era creato fra la direzione del Festival e la città che, almeno nelle intenzioni, specie in quelle del Comitato di Gestione, sembra stia riguadagnando quella centralità che le compete. Per il resto condivido la Sua. Attendiamo ora di conoscere il Programma ufficiale e l’apertura del sipario. Con i Migliori Saluti,
Carlo Ceraso
p.s.: la ‘memoria lunga’ non è mai un peccato, anzi. La storia poi insegna che nulla può esser cancellato; meglio averla lunga che corta.