Sara Minciaroni
Aggiornamento delle 19.30
Ci sono diverse ore di buco nella ricostruzione della “notte brava”, finita male per una giovane studentessa americana. L'alcool e gli spinelli fumati con la compagna di studi e due giovani italiani hanno reso molto difficile ricostruire quanto accaduto. Da subito si era temuto il peggio, tanto da spingere gli inquirenti a richiedere una perizia ginecologica che ha poi dato esito negativo. Non c'è stato stupro quindi e la tesi più accreditata è che la caduta dal muraglione di viale Indipendenza si stata accidentale.
Una vera fatalità quindi che la ragazza sia precipitata dall'unica porzione di muraglione in cui manca la rete di protezione, meno di due metri più in là se la sarebbe cavata solo con un grande spavento. Inevce il volo di circa 8 metri la vede adesso ricoverata in rianimazione. Ma i medici sono ottimisti e sembrano escludere anche l'ipotesi di un intervento chirurgico. Secondo il capo della mobile Marco Chiacchiera ed il comandante della compagnia dei carabinieri di Perugia, Giovanni Cuccurullo, si è trattato di un incidente. La giovane potrebbe aver scelto come giaciglio per recuperare dalla sbornia il muraglione, mettendosi spalle al muro che fa ancolo e a cavalcioni sul parapetto potrebbe anche essersi sporta per rigurgitare, oppure essersi addirittura addormentata per poi cadere nel vuoto. A conforto di questa tesi il tipo di lesioni riportate che sono soprattutto al volto, denotando una caduta “a peso morto”.
Non sappiamo , e forse sarà difficile saperlo mai, visti i ricordi confusi della serata ed il successivo trauma, a che ora esattamente sia avvenuta la caduta. Se la ragazza si sia ripresa subito prima di chiedere aiuto oppure se sia rimasta svenuta qualche ora prima di gridare ed attirare l'attenzione degli abitanti di via San Giacomo. Certo è che l'amica con cui aveva litigato, per poi separarsi ha lancitao l'allarme intorno alle cinque. Dal quel momento tutti hanno inziato a cercarla per poi scoprire che probabilmente era salva per miracolo. Era stata la stessa amica a temere che fosse stata violentata e probabilmente su quella base gli inquirenti hanno agito.
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“E' come Meredith”, il telefono squilla e la mente torna al 2 novembre del 2007. I contorni dell'incubo gli stessi. Sono le 9.30 del mattino quando la chiamata al 118 chiede soccorsi per una studentessa americana. E’ una residente di via S. Giacomo a Perugia che dopo aver sentito bussare alla sua porta, ha aperto e si è trovata di fronte una maschera di sangue. La ragazza era caduta dal muraglione di viale Indipendenza, da otto metri sopra il tetto di una rimessa, nel giardino della donna che ha chiamato l’ambulanza. Sulle tegole ancora le tracce di sangue, tanto, che gli agenti della scientifica hanno raccolto e classificato per almeno due ore. Dopo la caduta la ragazza si è rialzata, trascinandosi e barcollante ha raggiunto il primo portone che ha trovato.
La denuncia dell’amica – Dietro il drammatico volo dell’americana i retroscena spalancano la memoria sulla morte della Kercher, anche qui alle spalle della tragedia una notte di festa sfociata nel dramma. E’ proprio dalla serata precedente che adesso prende origine l’indagine degli inquirenti. Carabinieri e Squadra Mobile stanno lavorando sulla ricostruzione di quelle ore. L’americana, di cui le generalità non sono ancora note, era con un’amica, la stessa con cui avrebbe preso parte ad una festa nella zona di via Caporali. Ad un certo punto però le due ragazze si sono separate, forse a causa di un litigio. L’amica è tornata a casa e dopo qualche ora, più o meno intorno alle cinque, non vedendo rientrare la compagna ha chiamato i carabinieri denunciandone la scomparsa. Da qui si aprono gli interrogativi: Perché l’amica si è preoccupata? Con chi l’aveva lasciata? Perché avrebbe dovuto temere che le fosse successo qualcosa? Insomma cosa è successo alla giovane dal momento in cui si è separata dall’amica?
La notte brava – Di certo alla festa cui hanno preso parte le due americane non tutto è andato tranquillo. Droga? Alcool? Chissà. Stà di fatto che questa mattina la strada dove si è svolto il party sembrava reduce da una “guerriglia urbana”: rifiuti dappertutto, bottiglie, bicchieri e cassonetti divelti. Molte le segnalazioni di schiamazzi ricevute nelle notte.
Un volo accidentale? – Le prime dichiarazioni rilasciate agli inquirenti dalla ragazza sarebbero quelle relative ad una caduta accidentale, non una spinta quindi. Non un tentativo di suicidio, ma una disattenzione sotto l’effetto dell’alcool. Al momento del ricovero, ovvero almeno 7 o 8 ore dopo il pieno della festa, il tasso alcolemico nel suo sangue era ancora di 0,99.
Il bollettino medico e l'ombra della violenza – La ragazza arrivata in codice rosso al Santa Maria della Misericordia è comunque cosciente, tra poco sarà trasferita nel reparto di rianimazione, i medici sono ottimisti. Le lesioni più gravi sarebbero quelle al volto ed alla colonna vertebrale, sulle quali è stato chiamato a periziare anche il medico legale Luca Pistolesi. Ma c’è l’ombra della violenza ad insospettire gli inquirenti. Il magistrato di turno Antonella Duchini avrebbe già richiesto la perizia ginecologica per capire se la giovane possa aver subito uno stupro. E comunque per vagliare ogni ipotesi possibile attorno all’accaduto.
Usa Perugia sola andata – Intanto i genitori della ragazza, che da prime indiscrezioni potrebbe avere poco meno di trent’anni, sarebbero già stati avvisati e in procinto di imbarcarsi sul primo volo per l’Italia. accanto alla ragazza intanto ci sarebbe l’istitutore dell’Umbra Institute, l’istituto che la ragazza frequentava per gli studi a Perugia.
La movida studentesca – La ragazza è viva, è questa la cosa più importante. Per i particolari e la ricostruzione a questo punto non resta che attendere che si riprenda completamente e racconti lei stessa quanto avvenuto. Sulla vicenda è massima l’attenzione di istituzioni e forze dell’ordine, la paura che di nuovo l’ombra della movida studentesca possa ripercuotersi sulla città è altissima.
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