Migliaia i pellegrini arrivati ad Assisi, oggi 4 ottobre, in occasione del 76esimo anniversario della proclamazione di San Francesco Patrono d’Italia. Per l’occasione nella città serafica, arrivate quest’anno moltissime persone dalla Lombardia, regione che ha donato l’olio per la lampada che arde accanto alla tomba del Santo accesa oggi dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, “rinnovo a te frate Francesco l’offerta dell’olio – queste le parole pronunciate dal sindaco di Milano- Esprimiamo l’amore che tutti gli italiani hanno per te. Vigila fratello santo sul nostro popolo. Rafforza i vincoli di unità e fraternità. Benedici tutti i lavoratori e dona alle loro famiglie prosperità e pace”.
La delegazione della Lombardia è stata guidata dal governatore Roberto Maroni che ha spiegato: “La figura di San Francesco richiama al cuore dei cittadini, della Lombardia e di tutto il Paese, messaggi di urgente attualità, come l’amore per il Creato, affidato agli uomini perchè se ne prendessero cura, e l’attenzione agli ultimi”.
Il ministro alle infrastrutture e trasporti Graziano Del Rio ospite anche lui oggi ad Assisi ha affermato “Il messaggio di San Francesco, che custodisce la nostra nazione e la nostra bellissima patria, è un messaggio di responsabilità verso tutto: verso l”ambiente, ma anche verso le comunità, le persone e i poveri. Un messaggio di speranza, di fiducia, ma anche di grande responsabilità “.
L’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, durante la sua omelia ha parlato della ‘fraternitas’: “In questo tempo in cui tecnica e finanza rischiano di diventare gli arbitri indiscussi delle relazioni umane, Francesco d’Assisi, con la sua testimonianza di fraternitas evangelica, ci mostra che al centro della società deve esserci sempre la persona, affermata come bene in se stessa e nelle sue relazioni fondamentali, con gli altri, con il creato e con Dio”.”Il suo tempo – ha poi sottolineato – presenta infatti significative somiglianze con la complessità della società plurale in cui la Provvidenza ci chiama a vivere. Epoca di grandi e profondi cambiamenti fu quella di san Francesco; cambiamenti di natura culturale, economica e sociale. Anche noi siamo testimoni di rivolgimenti talora vertiginosi e ormai tutti persuasi che un’epoca si è chiusa inesorabilmente. Molti fondamenti del vivere civile sono oggi messi in questione: è un dato di fatto. Penso al senso della vita e della morte, del matrimonio, della famiglia, dell’identità religiosa e culturale di una nazione, del rapporto con l’ambiente, della costruzione di un solido e durevole equilibrio tra pace, sviluppo e giustizia, ai processi migratori senza precedenti in Europa che stanno modificando la fisionomia geopolitica di tante parti del mondo”.