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Festa della Repubblica, sindacati rinviano manifestazione di Roma in segno di solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto

fa.mu.

Cgil, Cisl e Uil non seguiranno la linea adottata dal governo che non sospenderà la parata prevista per il 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica. “Reputiamo sia giusto celebrare la ricorrenza e non contestiamo le misure adottate dal governo che aveva già stanziato le risorse per organizzare le celebrazioni” hanno dichiarato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che questa mattina a Foligno avrebbero dovuto presentare la manifestazione nazionale di Roma a cui avrebbero preso parte i segretari generali Camusso, Bonanni e Angeletti. “Per quanto ci riguarda abbiamo voluto dimostrare la nostra solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto, per noi decidere il rinvio è stato meno complesso: è stato sufficiente disdire le prenotazioni dei pullman e gli ordini del cibo. Quanto al tamtam che sta girando su internet circa la misura di annullamento che dovrebbe adottare anche il governo, troviamo che si stia facendo troppo populismo attorno ad una giornata fondamentale per tutti i cittadini”, queste le posizioni personali espresse dai rappresentanti dei sindacati in quella che non è più stata la conferenza di presentazione della giornata intitolata “Cambiare il fisco per il lavoro, la crescita, il welfare”.
La manifestazione non è comunque stata annullata definitivamente ma verrà riproposta entro un mese. Dalle indicazioni giunte ai sindacati, a Roma si sarebbero radunate un gran numero di persone per manifestare il proprio attaccamento ad una repubblica che, da costituzione, è fondata sul lavoro, un lavoro che mai come in questo momento è incerto e precario. “Questo governo non sta portando l’uguaglianza dichiarata, ma sta aumentando le tasse a discapito di lavoratori dipendenti e pensionati. Quest’esperienza governativa ha fallito” hanno dichiarato congiuntamente i rappresentanti dei sindacati.
“Quando si organizzerà nuovamente la manifestazione, oltre alla diversa data, resteranno invariati i punti proposti, salvo aggiungere l’elemento della sicurezza sul lavoro”, hanno proseguito. Riferimento immancabile dopo le morti causate dai terremoti in Emilia. “Se quello dell’Aquila si ricorda come il terremoto degli studenti, questo terremoto sarà quello dei lavoratori” ha dichiarato l’esponente della Uil che ha concluso “non è possibile che dei lavoratori muoiano sotto dei capannoni, non si sarebbe dovuto riprendere il lavoro in una situazione del genere”.