Sono 70 anni che l’Italia è diventata una Repubblica. Il 2 giugno e il 3 del 1946, un anno dopo la Liberazione, gli italiani tutti, uomini maggiorenni e per la prima volta anche le donne, furono chiamati alle urne per decidere del proprio futuro. Il quesito sulla scheda: Referendum sulla forma istituzionale dello stato: Repubblica o Monarchia.
Vale la pena ricordare che al referendum plebiscitario partecipò l’89% degli aventi diritto e che la Repubblica vinse con il 54,27% delle preferenze. I risultati ufficiali furono resi noti solo una settimana dopo la chiusura delle urne, ma il Re Umberto II di Savoia già il 3 di giugno partì in esilio. In Umbria, che in queste elezioni votò in circoscrizione insieme alla provincia di Rieti, la Repubblica fu scelta dal 71,9% dei votanti.
“Quello di quest’anno è un compleanno particolarmente importante: ricorrono settanta anni di vita della Repubblica italiana.
La nostra Repubblica è nata con la vocazione alla pace, all’apertura agli altri Paesi e agli altri popoli, non soltanto al dialogo ma alla collaborazione con essi, all’integrazione dell’Europa, al rispetto e al sostegno nei confronti delle organizzazioni internazionali”.
Queste le parole del Presidente Sergio Mattarella, il dodicesimo presidente dalla nascita della Repubblica, in uno dei suoi interventi in occasione dei festeggiamenti del 2 giugno, il quale prosegue:
“Il valore della libertà e della uguale dignità di ogni persona e quello della solidarietà caratterizzano la nostra Repubblica, contrassegnano la nostra Costituzione e sono alla base della nostra democrazia. Sono i valori intorno ai quali si raccoglie unito il nostro Paese.