Il Sindaco Andrea Romizi ha celebrato ieri la ricorrenza del 25 aprile, Festa della Liberazione.
Occasione istituzionale anomala, vista l’impossibilità per i cittadini di poter partecipare di persona a questa data importante, in cui il primo cittadino, affiancato solo dalla presidente della Regione Donatella Tesei, ha comunque reso omaggio a tutti coloro che si sono spesi anche a costo della propria vita per quella Democrazia che oggi tutti noi viviamo.
Questo il suo messaggio:
“75 anni fa, l’Italia e l’Europa celebravano la fine della guerra e delle dittature, la libertà ritrovata, un nuovo inizio carico di speranza. Quel traguardo, così desiderato, quella importante cesura della Storia fu l’esito dell’impegno di tanti, in vari ruoli, e di un grande sacrificio di vite umane.
A quella stagione parteciparono donne e uomini che hanno dato moltissimo alla nostra comunità, cittadina e nazionale, spendendosi prima per la libertà e poi per la ricostruzione: voglio ancora una volta, ricordarli e ringraziarli tutti, idealmente, uno ad uno.
Quello di quest’anno è un 25 Aprile diverso, strano. L’emergenza legata al coronavirus impedisce la consueta festa di popolo, la partecipazione di tanti cittadini. Ma anche senza una cerimonia aperta al pubblico il senso profondo della commemorazione non sbiadisce. Anzi, se possibile si arricchisce di significati.
È un anniversario che ci regala l’opportunità di rinvigorire la memoria e di coltivare il ricordo, perché non bisogna mai dimenticare da dove veniamo. È una delle date che più ci rappresenta, un’occasione per riflettere su quanto una visione comune e un sentimento forte d’identità collettiva siano importanti per un Paese. Ogni storia nazionale ha snodi e momenti cruciali: il 25 aprile è per l’Italia uno di questi, e tutti dobbiamo riconoscere l’importanza di quel passaggio fondamentale, simbolo della Liberazione.
Il 25 aprile di 75 anni fa è stato il giorno del cambiamento, quello in cui si è voltato pagina, quello che ha aperto la strada a un racconto nuovo. Un capitolo inedito scritto grazie a quelle anime che hanno creduto nella potenza dell’unione, nella forza della solidarietà e nel sogno di ricostruire su nuove basi la società.
Nelle prossime settimane ci troveremo a ripartire con incertezze e incognite, con profondo dolore per le tante perdite umane, ma abbiamo davanti a noi l’opportunità di rialzarci e di ricostruire; opportunità che ci è data grazie anche a quella libertà che dobbiamo a chi 75 anni fa ci ha consegnato una Repubblica democratica.
Una Repubblica che dobbiamo sentire nostra e custodire per consegnarla a chi verrà dopo di noi sempre più salda e vitale.