Domenica 28 aprile la diocesi di Spoleto-Norcia organizza la Festa della Famiglia sul tema “Famiglia, speranza e futuro”: una giornata per dare visibilità alla famiglia, con la consapevolezza che mettendola al centro della vita culturale, sociale e politica si pone un fondamento solido per il bene e la crescita di tutti. L’appuntamento è alle 9.30 in Piazza Garibaldi a Spoleto per l'avvio delle attività. Una speciale equipe di animatori ha predisposto attività parallele per i bambini. Gli adulti saranno coinvolti in momenti di approfondimento, di festa e di condivisione. La giornata si concluderà alle ore 18.00 in Duomo – che verrà raggiunto a piedi partendo da Piazza Garibaldi – con la celebrazione della Messa. C’è anche la possibilità di condividere il pranzo: chi fosse interessato può contattare la segreteria della Curia (0743-23101; segreteria@spoletonorcia.it).
Questa giornata è stata fortemente voluta dall’arcivescovo Renato Boccardo e dalla Pastorale familiare della Diocesi. Afferma il Presule: «La famiglia è una bella realtà, è una forma di vita e noi la vogliamo celebrare, vogliamo dare visibilità a tutte le fecondità che la vita di coppia sperimenta ogni giorno e che portano innumerevoli frutti nel tessuto sociale. Ciò, naturalmente, senza dimenticare anche la fatica, la difficoltà e la trepidazione di molte famiglie. Domenica 28 aprile – prosegue mons. Boccardo – diremo che la famiglia esiste, che è una buona cosa, che reca un contributo particolarmente significativo alla vita della società e della Chiesa e che noi, come comunità cristiana, vogliamo accompagnare, sostenere, incoraggiare il cammino quotidiano della famiglia».
In Piazza Garibaldi saranno sistemati tre stand informativi su altrettanti temi inerenti la famiglia: i partecipanti potranno entrarvi per dialogare, visionare materiale, chiedere informazioni, e altro. Il primo è dedicato al rapporto Famiglie ed educazione: la famiglia è il luogo naturale dove il figlio trova il giusto clima per crescere e ricevere ciò che favorisce il suo sviluppo psichico, affettivo, spirituale e morale. Afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo: «Il tema dell’educazione è particolarmente attuale e delicato. L’attenzione alle giovani generazioni, a questi ragazzi che affrontano la vita e che hanno bisogno di avere e di trovare accanto a sé degli adulti capaci di suggerire ed orientare il loro cammino, è una delle urgenze più gravi alle quali dobbiamo far fronte. È importante allora che la famiglia, luogo primario della crescita, della conoscenza e della comunicazione abbia le ‘chiavi’ che permettano di interpretare l’esistenza. Noi vorremmo, attraverso questo stand, fornire qualche sostegno ai genitori che sentono profondamente, come è naturale, la preoccupazione e il dovere di accompagnare i loro figlioli nel cammino della vita». Nel secondo stand si affronterà, invece, il tema Famiglia ed accoglienza: la famiglia è un diritto irrinunciabile di ogni minore. In caso di impossibilità temporanea o di incapacità della famiglia di origine, alcune coppie si aprono all’adozione o all’affido, sperimentando nella gratuità un modo diverso di essere genitori. «Una famiglia è tale – dice l’Arcivescovo – perché accoglie la vita nel dono dei figli. Figli che sono certamente naturali, ma che possono essere anche figli “accolti” nell’adozione o nell’affido. Sappiamo quanti bambini, quanti adolescenti vivono situazioni difficili, non hanno una famiglia di riferimento. C’è un grande bisogno – i servizi sociali dei Comuni della Diocesi ce lo ricordano continuamente – di famiglie che si aprano all’accoglienza di bambini di altri che diventano, in un qualche modo, i propri figli. E questi piccoli, cresciuti in un ambiente sereno ed equilibrato andranno con più forza incontro al presente e al futuro». L’ultimo stand, infine, è dedicato al tema Famiglia e difficoltà: è importante avviare un dialogo costruttivo con quanti, insieme con il matrimonio, hanno visto disgregata anche una storia d’amore e ne hanno costruita una nuova. La Chiesa dice ad ognuno che il Signore non lo abbandona, che essa lo ama e vuole essere casa accogliente per tutti. «Con affetto – dice mons. Boccardo – penso ai divorziati, ai separati, alle cosiddette “coppie di fatto”: cioè a tutti coloro che vivono una nuova esperienza di coppia e di famiglia. Queste persone hanno il loro diritto di cittadinanza pieno all’interno della comunità cristiana: nessuno le giudica né tantomeno le condanna. Noi vorremmo che domenica 28 aprile queste persone potessero sperimentare – anche attraverso un momento di dialogo, di ascolto reciproco e di ricerca comune – questo “essere figli”. E, per un figlio, la porta è sempre aperta».