A San Pellegrino (frazione di Gualdo Tadino) torna nella sua “formula originale”, dopo due anni di Covid, la Festa del Maggio (o del Pioppo), quest’anno giunta alla sua 1018^ edizione.
Una tradizione millenaria, mai fermatasi neanche con la pandemia, quando i “maggiaioli” si sono adattati a portarla avanti senza pubblico nel 2020 e, addirittura, via streaming lo scorso anno.
Sono 1018, appunto, gli anni trascorsi dalla sera del 30 aprile quando – così narra la leggenda – un viandante accompagnato da un ragazzo chiese ospitalità al custode dell’abitato di Casto Contranese (poi San Pellegrino). Allora il giovane fu allontanato con dure parole e si ritrovò, insieme al suo compagno, ad alloggiare sotto un ponticello. Il corpo del pellegrino fu poi ritrovato senza vita con il suo bastone miracolosamente fiorito.
Dal 1004, in onore del Santo, i sanpellegrinesi, scelgono il pioppo più alto della zona, affrontando sereni ed entusiasti fatiche, sacrifici ed anche pericoli spesso notevoli, per trapiantarlo e innalzarlo, pulito e scortecciato, nella piazza del paese.
Il programma folkloristico della festa prevede diverse iniziative che culminano la sera del 30 aprile, quando i maggiaioli partono alla ricerca del pioppo più grande delle zone limitrofe, nel luogo fino a quel momento noto solo al “capomaggio” Paolo Volpolini. Giunti sul posto prescelto, con fune, asce e forza delle braccia, l’albero viene abbattuto e caricato su di un carro agricolo detto “sterzetto”. Insieme ad esso viene caricato anche un altro pioppo più piccolo, che fungerà da punta fiorita del bastone del pellegrino. Fatto ciò i maggiaioli conducono lo sterzetto sino alle porte del paese da dove, al suono delle campane e allo scoppio dei fuochi di artificio, partiranno per una emozionante corsa sino alla piazza in cui sarà piantato “il Maggio” tra grida entusiaste e gioiose, alternati a suggestivi silenzi.
Dopo partire la benedizione dei Pioppi presso l’altare del Santo Pellegrino di questa mattina (lunedì 25 aprile) giovedì 28 aprile, alle 21, sarà invece presentato il libro di Matteo Bebi “Ab nua testa, vaig sobre neu”, presso la chiesa parrocchiale di San Pellegrino.
Venerdì 29 aprile, alle ore 21, torna invece la tradizionale “Fiaccolata” sul percorso del Santo Pellegrino mentre sabato 30 aprile la festa entra nel vivo a partire dalle ore 17, con la Messa e la benedizione dei Maggiaioli e, a seguire, la partenza di quest’ultimi che da ufficialmente inizio alla “1018^ Festa del Maggio di San Pellegrino”. Alle ore 19.30 si apre lo stand gastronomico e per le 22.30 circa è atteso l’arrivo in piazza dei Maggiaioli per l’Alzata del Pioppo. Domenica 1 maggio, dalle 19.30, si chiude con la cena sanpellegrinese in piazza.