Oggi è il Fertility Day, ma è anche il #FertilityFake: in molte piazza d’Italia in diversi, soprattutto donne, hanno manifestato per le ragioni del “no” al Piano nazionale della fertilità ideato dal ministero di Beatrice Lorenzin. E nonostante le immagini di entrambe le molto criticate campagne pubblicitarie siano state ritirate, l’idea del “no” resta.
Anche a Perugia, su Corso Vannucci, proprio di fronte Palazzo dei Priori, questo pomeriggio si sono radunate studentesse, pensionate e lavoratrici, soprattutto precarie. C’erano donne, ma anche uomini, accomunati da una condizione: quella di essere in attesa. In attesa di un lavoro, di stabilità, di una casa, o di un welfare adeguato. Per poter poi magari scegliere, un giorno, di diventare genitori.
Perugia ha risposto così alla chiamata della Cgil che, insieme a numerose associazioni del territorio (Omphalos, Udu, Rete degli Studenti, Libera…mente Donna, Rav, Arci, Frg, Mga) ha organizzato il #FertilityFake di Perugia, il flash mob per far sentire la voce delle tante donne (e uomini) che si sono sentite offese dalla campagna del ministro Lorenzin per il cosiddetto FertilityDay.
E il flash mob è stato un lungo passaparola, in cui ognuna ha raccontato la propria “attesa”, parlando di quello che manca in questo paese per permettere davvero alle donne di scegliere. In diversi hanno preso il microfono per parlare e alzare la proprio voce, per parlare di una “campagna pubblicitaria fascista“, della genitorialità che dovrebbe essere intesa come una scelta.
“Siamo in attesa di un lavoro, siamo in attesa di una casa, siamo in attesa di diritti per tutte/i durante il periodo di maternità e paternità – hanno ripetute le intervenute – siamo in attesa di tutele quando il lavoro lo perdiamo o lo interrompiamo, siamo in attesa di asili nido, siamo in attesa di un sostegno per poter affrontare il difficile percorso della procreazione medicalmente assistita, siamo in attesa di di poter adottare figli senza difficoltà per tutte/i coloro che possono dare amore, siamo in attesa di consultori che funzionino, siamo in attesa di educazione alla sessualità, siamo in attesa di una società in cui le donne non devono essere necessariamente madri. Siamo in attesa di un governo che si prenda le proprie responsabilità e non colpevolizzi le persone”.
Le altre piazze in Italia – Oggi i manifestanti per il #FertilityFake si sono incontrati anche in piazza di Spagna a Roma; in piazza dei Ciompi a Firenze; in piazza Bellini a Napoli; in piazza Castello a Torino; in piazza delle Erbe a Padova; in piazza Salotto a Pescara; in piazza Ravegnana a Bologna; in piazza della Scienza a Milano; in piazza Umberto I a Bari e in piazzale Europa, a Trieste.
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