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Ferranti dal Pdci a Sel / Per Boccali la giunta non si tocca / I Comunisti chiedono dimissioni o revoca delle deleghe

“Noi vogliamo fare politica per rappresentare i bisogni concreti delle persone che lavorano e che non vivono nel privilegio, non per soddisfare la nostra coscienza con la sterile testimonianza. Questa è per noi la sinistra, nel solco di ciò che abbiamo sempre ritenuto essere la migliore cultura politica dei comunisti in Italia”.

Il sindaco non prevede modifiche alla giunta. Queste le prime righe del comunicato con cui l’assessore al comune di Perugia Monia Ferranti conferma quanto già annunciato ieri dal sindaco Boccali in sede di consiglio comunale. La Ferranti lascia il Pdci per entrare nelle file di Sel. Immediate le reazioni degli esponenti perugini del partito di Diliberto, che dalla parole del sindaco hanno evinto una secca chiusura alla loro richiesta di rimuovere dall’ incarico la Ferranti, espressione in giunta ( almeno fino ieri) del Pdci. Ma Boccali non sembra aver alcuna intenzione di rimpastare la giunta e di toccare l’assessore. In Comune quindi si verificherà l’anomala situazione di un gruppo politico (composto dal consigliere Pierluigi Neri) non rappresentato ad alcun livello in giunta.

Pdci fuori dalla maggioranza? Per domattina è fissata una conferenza stampa nella quale di fatto il Pdci, stando ad indiscrezioni, potrebbe far venir meno il suo ruolo nella maggioranza, offrendo al consigliere Neri la possibilità di scegliere od ogni votazione se sostenere o meno il sindaco, oppure passare ad un’ opposizione dura e pura come una parte del partito sembra volere. Tutto verrà deciso nelle prossime ore, in una segreteria regionale che si preannuncia dai toni severi nei confronti della Ferranti (al secondo mandato da assessore e quindi da statuto Pdci non più ricandidabile) e del sindaco Boccali. Del resto appena diffusasi la notizia l’ ormai ex partito della Ferranti le aveva lanciato ben più di una frecciata definendo “opportune” le eventuali dimissioni dell’ ex compagna di partito.

Il comunicato completo di Ferranti e Francescaglia. “Serve oggi un profondo lavoro di ricostruzione e innovazione della cultura politica della sinistra – aggiungono Ferranti e Francescaglia ( altro esponente Pdci passato a Sel) – E serve un pensiero forte e non più subalterno alle idee dominanti del neoliberismo attorno al quale far rinascere il campo largo del centrosinistra. Avvertiamo il rischio che la 'terza repubblica' del dopo Berlusconi diventi l’epoca della contrapposizione tra un nuovo agglomerato centrista da una parte e una galassia populista ed antisistema dall’altra. Destra e sinistra – continuano – non esisterebbero più e, dunque, il cambiamento sarebbe impossibile, lo stato delle cose rimarrebbe bloccato in nome delle compatibilità economiche imposte dalla finanza, dalle banche e dalla tecnocrazia. Se l’Europa non cambia, inoltre, i cittadini cercheranno risposte nel populismo o, peggio, direttamente nei nuovi e sempre più forti fascismi. Sono risposte sbagliate a domande giuste. E a quelle domande, all’insofferenza e alle paure delle persone, la sinistra deve saper dare risposte diverse e credibili”. “Sinistra Ecologia e Libertà – proseguono Ferranti e Francescaglia – si è messa generosamente in gioco per riaprire la partita della sinistra in Italia e in Europa; una sinistra con una forte cultura di governo che dia un contributo alla ricostruzione del campo largo del centrosinistra. Per queste ragioni abbiamo aderito a Sel. Non contro qualcosa o qualcuno, ma perché oggi è il tempo del costruire, in cui bisogna metterci la faccia, la passione e l’impegno. Abbiamo la convinzione – concludono – di aver preso la strada giusta, in coerenza con la nostra ancor giovane storia politica. E ci mettiamo a disposizione del progetto politico di Sel senza nulla a pretendere. I cittadini e gli elettori, se vorranno, giudicheranno la nostra scelta e quella di Sel di accoglierci”.