(Fda) Avevano messo in piedi di nuovo il giro di droga, sgominato dalla polizia a marzo, con l'arresto di Tarek Habechi, vertice di una vera e propria organizzazione dello spaccio per le vie del centro di Perugia (leggi).
Per “la successione” e per prendere in mano l'imponente giro d'affari del traffico, era stato sufficiente recuperare le schede telefoniche, cui i tanti clienti del gruppo di Tarek facevano riferimento per chiedere una nuova dose di “c” (cocaina, in gergo) o di “r” (eroina).
Così Jabri Ramzi, 25 anni di nazionalità tunisina, aveva rimesso in piedi il giro, avvalendosi dell'aiuto di alcuni collaboratori, spesso connazionali. Tra questi c'era anche K.A., arrestato nei giorni scorsi dalla squadra mobile di Perugia perché responsabile di una rissa con accoltellamento in corso Garibaldi (leggi).
Proprio quella rissa -come si è appurato in seguito- era dovuta alla contesa di una delle preziose schede telefoniche, che permettevano il controllo di significative fette di clienti. E proprio l'arresto di K.A. ha portato gli agenti della squadra mobile di Perugia sulle orme di Ramzi, fermato tre giorni fa con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento nei confronti di K.A.
Secondo gli inquirenti, il giro di droga del gruppo operava nella zona di piazza Grimana, dell'arco Etrusco, di corso Garibaldi e di Porta Pesa, dove il quattro aprile era stata “scoperta” la prima vendita, di un grammo di eroina, a un cliente napoletano. Questo episodio aveva rivelato la riattivazione delle utenze di Tarek, mettendo la polizia sulle tracce del successore.
Ramzi è stato scovato infine in un appartamento di via Eburnea, dove ha tentato inutilmente la fuga, dando in escandescenze contro i poliziotti per impedire il fermo. L'uomo è stato condotto nel carcere di Capanne dove si trova attualmente.