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A Ferentillo incontro tra gli studenti ed il generale Cornacchia

La memoria degli anni di piombo, della lotta al terrorismo e del sequestro Moro ha avuto come teatro l’auditorium della scuola media di Ferentillo. Il convegno, intitolato ‘Dal movimento studentesco al sequestro Moro’ è stato  organizzato dall’Istituto Comprensivo ‘G. Fanciulli’ di Arrone.

Dopo il saluto del Dirigente Scolastico, Prof. Fabrizio Canolla, si sono seguiti gli interventi del Vice Prefetto di Terni, Dott. Andrea Gambassi, del Maggiore Dario Allegretti, comandante della Compagnia dei carabinieri di Terni, che hanno poi lasciato spazio all’intervento di un personaggio di rilevanza nazionale: il Generale dei carabinieri in quiescenza Antonio Federico Cornacchia, protagonista delle indagini sul sequestro Moro e baluardo dello Stato nella lotta alle brigate rosse durante gli anni di piombo. L’alto ufficiale, ormai in pensione da diversi anni, attualmente Ispettore generale per l’Umbria dell’Associazione Nazionale dei carabinieri, gira l’Italia ormai da diversi anni per tenere conferenze sulla legalità nelle scuole. L’Istituto Comprensivo ‘G.Fanciulli’ è stata la prima scuola dell’Umbria ad ospitarlo.

All’incontro erano presenti anche il Sindaco di Ferentillo, Paolo Silveri, quello di Arrone, Loreto Fioretti e quello di Montefranco, Rachele Taccalozzi, oltre ai vicesindaci dei vari comuni, il Colonnello Giovanni Capasso, Comandante provinciale dei carabinieri, il Comandante della stazione di Ferentillo, M.llo Alessandro Lumia e il Dott. Pietro Catanese, coordinatore dell’Associazione Nazionale dei carabinieri per la provincia di Terni. Il nutrito pubblico di studenti delle scuole medie di Arrone e di Ferentillo, accompagnati dai rispettivi docenti, ha avuto modo di interagire con il Generale Cornacchia, ponendo numerose domande, a cui l’alto ufficiale ha risposto con cortesia e dovizia di particolari. I quesiti posti al generale, il cui nome in codice in servizio era Airone 1, hanno riguardato anche la sua avventurosa ed affascinante vita, da quando Padre Pio gli fece capire che avrebbe avuto un futuro luminoso nell’Arma, a quando viaggiava in incognito su una modesta Fiat 500 per sfuggire ai possibili attentati, fino a quando scoprì il cadavere dell’On. Aldo Moro in una Renault rossa, e poi, mesi dopo, il cadavere del giornalista Mino Pecorelli. L’alto ufficiale, che nei cosiddetti ‘Anni di piombo’ comandava il nucleo operativo dei carabinieri a Roma e che poi militò anche nei servizi segreti italiani, fu protagonista dell’arresto di molti brigatisti e criminali, tra cui il più famoso è senz’altro Renato Vallanzasca. Fu anche uno stretto collaboratore del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e custode di tante delle più controverse vicende della seconda parte del secolo scorso. Una bella pagina di storia viva,per non dimenticare quel periodo buio della storia italiana, a testimonianza che la scuola non è solo il luogo in cui si acquisiscono nozioni ma anche e soprattutto una fucina di formazione dei futuri cittadini.