Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 50enne vicino di casa arrestato lunedì scorso per l’omicidio volontario di Marielle Soethe, la 70enne uccisa esattamente un anno fa – il 25 novembre 2022 – e ritrovata senza vita una settimana dopo nella propria casa di via Sfrilli a Pistrino (Citerna).
Davanti al gip Margherita Amodeo, durante l’interrogatorio di garanzia, Cristian Francu ha fatto scena muta ma si è comunque proclamato innocente tramite il suo avvocato Donatella Donati, che al termine dell’udienza ha chiesto anche la concessione degli arresti domiciliari per i noti problemi di salute del suo assistito. Difficilmente gli verrà concessa questa misura cautelare meno afflittiva (anche per timore di reiterazione del reato), a cui il pm Paolo Abbritti, di fatto, si è già opposto.
Secondo la ricostruzione accusatoria, Marielle fu vittima di una “violenta” aggressione anche di natura sessuale nell’abitazione dove viveva da tempo. Francu, tuttora in carcere, era il “dirimpettaio” (residente a 100 metri di distanza dalla casa della Soethe) che la stessa donna – sempre secondo gli inquirenti – avrebbe fatto entrare in casa sua in quanto persona conosciuta (l’uomo avrebbe più volte collaborato con lei per il negozio di abbigliamento online che quest’ultima gestiva).
A carico del 50enne c’è un quadro indiziario che la procura di Perugia considera “granitico“, fondato su intercettazioni ma soprattutto su elementi scientifici, come le numerose tracce di dna dell’uomo trovate sotto le unghie della vittima. Ma a scombinare le carte di questo intricato femminicidio potrebbe essere proprio il profilo genetico di un altro uomo, ancora sconosciuto, anch’esso ritrovato sotto le unghie della donna ma sul quale l’unico indagato, per ora, non ha saputo dare chiarimenti…