Resta in carcere Nikollaq Hudhra, il bracciante 55enne di origine albanese, partito da Passignano sul Trasimeno, dove era domiciliato, per recarsi a Tolentino, dove ha ucciso in strada a coltellate l’ex moglie, Gentiana Kopili, badante molto ben voluta nel paese marchigiano, di dieci anni più giovane di lui.
Così ha deciso il giudice nell’udienza preliminare, con il bracciante che è stato ascoltato in collegamento dal carcere anconetano di Monteacuto.
L’uomo non ha mostrato alcun segno di pentimento ed anzi ha apostrofato la vittima, non pronunciando mai il suo nome.
Ha detto di averla uccisa perché temeva volesse avvelenare i figli, di 21 e 23 anni, che la coppia aveva avuto.
Il delitto è stato particolarmente efferato. L’uomo, come hanno mostrato le terribili immagini di una telecamera posta nel luogo del femmicidio, dopo le coltellate mortali e i calci sul corpo ormai senza vita, si è seduto a guardare la ex moglie, seduto su una panchina.
Interrogato dal pubblico ministero, ha subito ammesso il delitto. Quindi è stato portato in carcere, dove dovrà restare fino a nuova decisione del Tribunale. Che intanto ha disposto una perizia psichiatrica.
Giovedì sarà invece eseguita l’autopsia sul corpo di Gentiana Kopili. Poi, la salma sarà portata in Albania per i funerali.