Inizierà il 2 luglio prossimo davanti alla Corte d’Assise di Perugia il processo per la morte di Ofelia Bontoiu, morta sgozzata lo scorso 8 marzo nella stanza di un hotel a Gualdo Tadino, per mano di un uomo che diceva di amarla. Questa mattina nel tribunale di via XIV settembre si è tenuta l’udienza preliminare a carico di Danut Barbu, il 28enne compagno della vittima che in un primo momento ha negato l’omicidio per poi ammettere di aver comprato lui il taglierino arma del delitto e di aver reciso la gola ad Ofelia, dopo aver concordato con lei un doppio suicidio.
Barbu si è salvato, le ferite che si è provocato da solo dopo aver ucciso la ragazza lo hanno ridotto in fin di vita, ma ce l’ha fatta. Ora dovrà affrontare un processo nel corso del quale la difesa, portata avanti dall’avvocato Antonio Cozza cercherà di dimostrare che il ragazzo non era completamente in grado di intendere e di volere, né al momento dell’omicidio, né quando il perito nominato dal Gup lo ha visitato dichiarandolo sano di mente al momento dell’omicidio.
Perugia, orrore insanguina la festa della donna / La uccide a coltellate e la filma/Aggiornamenti
E invece secondo la difesa gli psicofarmaci che il 28enne assume da molto tempo e i sotto il cui effetto sarebbe stato anche il giorno del massacro, potrebbero averlo condizionato in qualche modo, così come potrebbero aver inficiato quella perizia nella quale è stato dichiarato capace di intendere e volere. Per questa ragione la difesa questa mattina ha fatto richiesta del rito abbreviato condizionato dall’effettuazione di una nuova perizia e alla richiesta di far testimoniare in aula la proprietaria della struttura teatro del massacro, in quanto ultima persona ad aver visto la coppia e la ragazza in vita. Testimonianza che secondo l’avvocato Cozza, molto avrebbe significato per stabilire lo stato del rapporto tra i due. Ma il giudice non ha accolto le richieste e si procederà quindi con rito ordinario.
Omicidio dell’ 8 marzo / L’assassino verga sul muro “famiglia” col sangue
I familiari della vittima e il pm Angela Avila che sostiene l’accusa sono certi che la ragazza non avesse alcuna intenzione di togliersi la vita e che sia stata vittima di un cruento omicidio, maturato perchè il ragazzo voleva che la giovane la seguisse in Inghilterra dove lui aveva trovato lavoro, ma lei era incerta sull’andare o meno via con lui.
FEMMINICIDIO GUALDO TADINO, “ASSASSINO DI OFELIA CAPACE DI INTENDERE E VOLERE”