E' con sommo dispiacere che Federcaccia Umbra, in merito alla questione deroghe, ha appreso della comunicazione negativa che l'Infs ha fatto pervenire alla Provincia di Perugia, a seguito della richiesta – da parte dell'ente – di un parere per la possibile caccia in deroga alle specie fringuello e passero. Un parere negativo, quello dell'Infs, motivato dal fatto che, per mancanza di dati disponibili a livello europeo, “non è stato possibile determinare la ‘piccola quantità' cacciabile in Italia” per le due specie nel corso di questa stagione venatoria.
Ci chiediamo: dato che le due specie in oggetto sono caratterizzate da rotte migratrici ben individuate, che investono il territorio nazionale, perché l'Infs non si fa attivo in prima persona per la determinazione almeno della quantità che transita in Italia? Disponendo di questo dato si potrebbe, a nostro avviso, già stimare una quantità sia pur minima di capi prelevabili.
E ancora: vorremmo sapere come mai la Regione Veneto ha emanato una legge regionale che consente il prelievo delle due specie in deroga. A dirla tutta, ci risulta che anche la Regione Lombardia abbia legiferato in tal senso, ma parrebbe che il Governo abbia già impugnato la nuova norma. Ad ogni modo, perché la Regione dell'Umbria non segue quanto fatto dal Veneto, dove nulla – a quanto ci risulta – è stato impugnato?
Poiché abbiamo con soddisfazione, e con il concorso di tutte le forze politiche, modificato la legge regionale 14 dando forte valenza all'Osservatorio faunistico regionale, inserendo nel progetto anche insigni professori universitari, come mai questo organo non ha attivato nessuna azione per monitorare e censire le due specie in oggetto sul territorio regionale?
Non vogliamo fare polemiche sterili e inutili, ma chiediamo con forza all'assessore regionale Lamberto Bottini di attivare tutto ciò che è opportuno e necessario affinché questa telenovela delle deroghe abbia una soluzione definitiva.