Al via il percorso di trasferimento della gestione della rete ferroviaria regionale umbra, di proprietà della Regione Umbria e gestita da Umbria Tpl e Mobilità, a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), gestore dell’infrastruttura nazionale. È quanto prevede l’accordo firmato oggi pomeriggio (venerdì 15 dicembre), a Perugia, dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, dall’amministratore delegato e direttore generale di Rfi Maurizio Gentile e da Pasquale Pasquini, coordinatore responsabile di Umbria Tpl e Mobilità. Presente anche l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Giuseppe Chianella.
“Con l’accordo di oggi – ha sottolineato la presidente Marini – si compie un salto di qualità per il futuro dei trasporti in Umbria, realizzando un tassello di quello che sembrava un sogno lontano, la realizzazione di un sistema integrato con la rete ferroviaria nazionale che ci consentirà di potenziare i servizi, a vantaggio dei pendolari ed anche in funzione dell’incremento del turismo. Tutto il sistema di trasporti su ferro e gomma in Umbria sarà gestito da società del Gruppo Ferrovie dello Stato, il più qualificato in Italia del settore”.
Per l’accordo che disciplina il subentro di Rfi nella gestione della ex Fcu, usufruiamo (e l’Umbria è tra le prime regioni a farlo), della recente norma che consente di trasferire a Rfi la gestione della rete ferroviaria regionale, affidando così ad un unico soggetto tutto il sistema della ex Fcu, che poi subentrerà anche nella proprietà dell’infrastruttura, garantendo gli investimenti necessari per manutenzione e altri interventi strategici
L’assessore Chianella, nel ringraziare Rfi per “l’impegno profuso per l’infrastruttura regionale” ha rimarcato a sua volta “l’importanza dell’accordo preliminare firmato oggi e che, nel giro di 5-6 mesi, porterà al trasferimento della concessione per la gestione della Fcu”.
“Abbiamo raccolto molto volentieri l’invito a collaborare con la Regione Umbria – ha detto l’Ad di Rfi Gentile – perché si inquadra nella strategia più complessiva di integrazione nella rete nazionale delle reti regionali, funzionali a potenziare la rete di servizi. L’infrastruttura umbra collega i due capoluoghi Perugia e Terni, già collegati dalla rete nazionale, in maniera più diretta collegando anche altri centri non serviti. Il collegamento fra i due capoluoghi potrà anche consentire risparmi nei tempi di percorrenza, dell’ordine di una decina di minuti”.
“L’obiettivo dei lavori – ha detto l’ing. Gentile – non è soltanto quello di ripristinare le condizioni preesistenti della linea ferroviaria, ma verrà potenziata adeguandola agli standard di sicurezza internazionali anche in termini di prestazioni”.
Lo stato di avanzamento dei lavori sulla tratta Umbertide-Città di Castello, realizzati dalla società Salcef Group, è stato illustrata dall’ing. Stefano Morellina, direttore territoriale di Rfi. Sono stati demoliti 18 chilometri di rotaie e ne sono stati ricostruiti 6 km. La fine dei lavori, come detto, è prevista entro aprile 2018; successivamente si procederà con l’adeguamento della tratta Ponte Felcino-Ponte San Giovanni, la tratta Papiano-Marsciano e la tratta Todi-Massa Martana. La riapertura dell’infrastruttura per l’esercizio commerciale dei treni è prevista per l’avvio dell’anno scolastico 2018/2019. I lavori proseguiranno nel 2019 e 2020, a rete aperta, per l’adeguamento tecnologico. Ulteriori opere riguardano la diramazione Perugia P.S. Giovanni-Perugia S.Anna, per la quale è prevista anche la rielettrificazione, al termine dei quali tutta la linea sarà percorribile da treni a trazione elettrica.
Le linee interessate dall’accordo sono la Sansepolcro-Umbertide e la Umbertide-Terni, con la diramazione Perugia Ponte San Giovanni-Perugia Sant’Anna, insieme a tutte le stazioni e gli immobili necessari alla loro gestione. La rete di Umbria Tpl e Mobilità è già connessa all’infrastruttura ferroviaria nazionale, gestita da Rfi attraverso le stazioni di Perugia Ponte San Giovanni e Terni. Mediante una gestione integrata, è possibile raggiungere un consistente risparmio economico grazie a una migliore razionalizzazione delle risorse, oltre a un potenziamento dei collegamenti ferroviari regionali e interregionali, in particolare da e per Roma.