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Fattorie Novelli, Tfr e Tredicesime pagate con la busta paga di febbraio. Timori per l’asta di Casalta

Il pagamento del Tfr per gli avventizi e delle tredicesime avverrà con la busta paga di febbraio. E’ una delle poche assicurazioni per i lavoratori delle Fattorie Novelli arrivate durante la riunione che si è tenuta nella serata di lunedì tra sindacati, curatele di Alimentitaliani e Gruppo Novelli e amministrazione delle stesse Fattorie.

Per il resto, dall’incontro non sono emerse novità positive per i lavoratori, secondo quanto riferito a questi ultimi da organizzazioni sindacali e rsa. Anzi, i timori per il futuro sono sempre più forti.

L’asta per lo stabilimento di Fattorie Novelli a Casalta di Amelia

Le curatele hanno ricordato come la domanda di concordato preventivo per le Fattorie – con l’obiettivo anche di stoppare la vendita dei capannoni di Casalta di Amelia (che ospitano allevamenti e pulcinaie e su cui pende una ipoteca) – è stata rigettata dal giudice. Con la conseguenza che va avanti l’istanza di fallimento avanzata da un creditore e si riapre la procedura esecutiva relativa a Casalta. Scorporando così per forza di cose i due stabilimenti di Fattorie Novelli.

“I curatori e l’amministrazione – hanno spiegato oo.ss. e rsa ai lavoratori – ci dicono tuttavia che ciò non significa che dal momento dell’aggiudicazione la produzione dovrà fermarsi. Non c’è modo dal punto di vista tecnico – giuridico di impedire la vendita dei beni”.

La messa in liquidazione di Fattorie Novelli e il bando di vendita

Nel frattempo, a seguito del rigetto dell’istanza di concordato preventivo avanzata dall’amministratore delle Fattorie Novelli (l’avvocato Maurizio Salari), quest’ultima è ora in liquidazione e dovrà essere nominato un commissario liquidatore. Poi si procederà ad un bando di vendita. Questo dovrà essere emanato dai curatori fallimentari di Alimentitaliani (con la supervisione del Tribunale di Castrovillari che è competente su quest’ultimo fallimento) ma con l’ok del curatore del Gruppo Novelli (procedura fallimentare che fa capo al Tribunale di Terni). Già prima della vendita, però, i capannoni di Casalta presumibilmente verranno aggiudicati all’asta. “Abbiamo il timore concreto – è l’opinione di sindacati e lavoratori – che non resterà più niente, non ci sarà Casalta (centrale per la produzione), rimarrà Spoleto con il pallettizzatore e gli impiegati”. Insomma si prospetterebbe una situazione poco appetibile, mentre finora per l’azienda agricola nel suo complesso sembra esserci interesse.

I criteri ed i contenuti del bando di vendita relativo a Fattorie Novelli (che dovrebbe essere congiunto anche ad Alimentitaliani) saranno comunque al centro di un incontro in parte in presenza tra i sindacati di categoria Fai, Flai, Uila e rsa e curatele. Vertice che si terrà l’8 febbraio.

Ma tra i lavoratori e organizzazioni sindacali c’è sempre più preoccupazione ed amarezza. All’orizzonte non si prospetta alcuna garanzia per i dipendenti e il timore è che il bando di vendita in realtà si riduca soltanto alla cessione del marchio.

(modificato alle ore 13.45)