Sì alla pesca sportiva, no alle attività nei centri cinofili (ma è consentito addestrare cani da caccia nelle aree Zac). Queste le ultime risposte del Governo nel faq su ciò che è consentito e ciò che è vietato fare nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus.
La risposta alla domanda sulla pesca sportiva: “È possibile in quanto rientra nell’ambito delle attività sportive individuali, che sono consentite. Devono comunque essere seguite le regole generali valide per ogni attività sportiva e per gli spostamenti“.
Una risposta che era già stata anticipata alla Federazione di pesca (Fipsas) e che era stata recepita dalla Regione Umbria.
Invece arriva lo stop ufficiale del Governo all’attività di addestramento cani nei centri cinofili. Una pratica che in Umbria è stata consentita per la giornata di giovedì, a seguito di una prima interpretazione estensiva della norma comunicata dall’assessore Roberto Morroni, poi costretto a fare dietrofront di fronte allo stop della Prefettura di Perugia. Ora il Governo convalida l’interpretazione del prefetto.
La risposta alla domanda se si possono svolgere attività nei centri cinofili: “No. Le attività dei centri cinofili sono sospese, come quelle di tutti gli altri centri sportivi“.
Resta valida la possibilità di addestrare cani da caccia nelle aree Zac.
Il Governo non parla espressamente della pesca nei laghetti. Ma al momento l’interpretazione sembra essere la stessa per i centri cinofili. Quindi vale lo stop comunicato dalla Prefettura di Perugia.
Restano valide le regole generali per gli spostamenti per chi si reca a pesca.
“Le auto possono essere utilizzate da più passeggeri solo se si rispetta la distanza minima di un metro” scrive il Governo. Distanza di almeno un metro che deve essere rispettata anche in barca, evidentemente.
“Non è possibile andare in due in moto – chiarisce ancora il Governo – non essendo possibile la distanza minima di un metro“.
Entrambi questi limiti non valgono se i mezzi sono utilizzati solo da persone conviventi.