La Fascia Olivata Assisi – Spoleto si candida a patrimonio Unesco. Un progetto ambizioso presentato mercoledì alla Camera dei Deputati.
Presenti il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, onorevole Filippo Gallinella, il vicepresidente della Regione Umbria con delega all’agricoltura ed ambiente Roberto Morroni, i sindaci dei Comuni della Fascia Olivata: Spoleto, Assisi, Foligno, Trevi, Spello, Campello sul Clitunno, rispettivamente Natalino Carusi (sub commissario del Comune), Stefania Proietti, Stefano Zuccarini, Bernardino Sperandio, Moreno Landrini, Maurizio Calisti. Erano presenti anche i parlamentari dell’Umbria.
“La ‘Fascia olivata Assisi – Spoleto’ – ricorda Gallinella – è un paesaggio pedemontano appenninico riconosciuto sia dal Mipaaf come ‘Paesaggio Rurale e Storico’, creato e modellato dall’uomo nel corso di secoli grazie all’uso di tecniche e metodi di coltivazione tradizionali, sia dalla FAO come patrimonio agricolo mondiale, considerato unico e irripetibile. La Fascia Olivata è infatti un paesaggio non naturale, ma è il risultato del lavoro millenario degli uomini che negli anni hanno piantato gli alberi di olivo e se ne sono presi cura, dando vita ad un ‘paesaggio culturale vivente’. Per questo ho sostenuto fin da subito la candidatura alla Tentative List dell’UNESCO, avanzata dal Comitato Promotore (costituito dai Comuni di Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Campello sul Clitunno e Spoleto), in accordo con la Regione Umbria e in coordinamento con la mia presidenza”.
“Ora – spiega il presidente della Commissione agricoltura della Camera – c’è la fase delicata e decisiva del processo: prima bisogna entrare nella lista dei candidati e poi aspettare il pronunciamento. Il traguardo è lontano ma le probabilità sono molto alte, perché oltre 6mila ettari interamente ricoperti da ulivo rappresentano un importante unicum che non ha eguali al mondo. Un doveroso ringraziamento va a tutti gli attori coinvolti che, con il loro impegno nel perseguire questo ambizioso obiettivo, dimostrano una volta di più la volontà di valorizzare quella porzione unica dell’Umbria: un valore aggiunto per lo sviluppo del turismo rurale e per l’intero territorio regionale”.