La vicenda, raccontata da Gabriella La Rovere, medico, giornalista, autrice di teatro, è accaduta in Umbria, ma non solo, ed è stata denunciata dalle colonne del Corriere della Sera
Un farmaco salvavita che non è disponibile prima di una settimana. L’assurda vicenda, che ha avuto fortunatamente un lieto fine, almeno per ora, accade in Umbria, ed è denunciata da Gabriella La Rovere, medico, giornalista, autrice di teatro, responsabile del Centro di documentazione delle buone prassi in ambito familiare e sociale con sede a Todi e animatrice del sito Per noi autistici.
La donna, che risiede nel marscianese ed è mamma di una ragazza che soffre di sclerosi tuberosa, una malattia rara caratterizzata da presenza di formazioni amartomatose (tuberi) in vari organi, tra cui il cervello, che causano epilessia farmaco resistente e autismo, ha lanciato la sua indignazione prima su Facebook e poi in una lettera aperta al Corriere della Sera.
Stando a quanto confermato a Tuttoggi.info da alcuni farmacisti, è purtroppo effettivamente possibile che alcuni farmaci vadano esauriti senza avere delle scorte.
E anche che, o per problemi di consegne o magari perché per qualche motivo, ad esempio la rottura di un macchinario, la produzione è momentaneamente interrotta, i depositi rimangano vuoti, soprattutto se la richiesta è alta. Da non dimenticare che le ditte distribuiscono non solo in Italia, ma all’estero.
È successo ad esempio nel periodo iniziale della pandemia con i disinfettanti per le mani, ma succede spesso anche con farmaci di largo consumo. Certo, molto più grave che avvenga per un farmaco salvavita. Come appunto denunciato da La Rovere.
“Quando pensi di aver visto di tutto – anche troppo – in questi 28 anni, stai certa che al peggio non c’è limite. I depositi di tutta l’Umbria sono privi di Depakin Chrono 500; forse qualcosa arriverà fra una settimana, ma bisogna prenotarsi. Una settimana? Bisogna prenotarsi?“, l’ira della mamma di Benedetta. “Un farmaco che è salvavita per chi soffre di epilessia intrattabile e che, per una botta di fortuna, stranamente funziona! E io – aggiunge – mi devo prenotare manco fosse un integratore per la cellulite. Ma dove si è mai vista una cosa del genere Per fortuna, dopo mille peripezie, ho trovato il farmaco in una farmacia comunale in c… al mondo. Non senza aver avuto sudorazione, dispnea, aumento della pressione. Ero pronta a tutto…e chi mi conosce, sa bene che divento impossibile“.
“Farmaco salvavita introvabile, e non succede solo in Umbria”
La denuncia via Facebook è stata poi ampliata in una lettera aperta pubblicata dal Corriere della Sera martedì mattina. “Non sapevo cosa fare, ho cominciato a girare in diverse farmacie della mia provincia sperando di trovarne qualche scatola, ero anche disposta ad andare nelle regioni vicine e, ultima ratio, a chiamare i carabinieri affinché mi procurassero il farmaco. Fortunatamente una giovane farmacista, sicuramente colpita dalla mia crescente preoccupazione, mi ha aiutata facendo delle ricerche nel database e sono riuscita a trovare le scatole prescritte in una farmacia comunale, non proprio dietro l’angolo. Per il momento (e cioè per due settimane di terapia) il problema è risolto ma non è detto che il farmaco sarà facilmente disponibile“.
Secondo Gabriella La Rovere, dopo aver condiviso lo sdegno sui social si è scoperto che “lo stesso problema era presente a Latina, che durante il lockdown (e sottolineo il periodo!) il farmaco salvavita era introvabile niente meno che a Roma, che il mese scorso non si trovava in tutta la Sicilia. Come è possibile una cosa del genere?“.