Le misure per il contenimento del contagio da Covid-19 hanno fermato per un anno anche la XXI campagna di scavo al santuario di Campo della Fiera di Orvieto e con essa l’iniziativa “Notte bianca al Fanum Voltumnae”.
La decisione di rinviare la campagna di scavo, che ogni anno gode del sostegno finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e della collaborazione di Istituzioni, Enti cittadini ed aziende private, è stata presa dall’Associazione Campo della Fiera che gestisce il sito archeologico ed è legata soprattutto a ragioni logistiche.
Le motivazioni
Se da un lato gli scavi in un’ampia area all’aperto come è quella di Campo della Fiera di per sé non avrebbero creato problemi per il rispetto del distanziamento sociale previsto dalle norme nazionali anti Covid, dall’altro c’era però il problema oggettivo dei trasferimenti internazionali e quello della condivisione di spazi di vita collettiva, in cui non sarebbe stato possibile assicurare gli adeguamenti tecnici imposti dalla normativa.
L’associazione che gestisce l’evento ha deciso quindi di rinviare di un anno la prosecuzione della ricerca che sta offrendo importanti risultati scientifici, come è ormai riconosciuto negli ambiti accademici nazionali e internazionali.
Le ricerche
In vista degli interventi di valorizzazione del sito promossi dal Comune di Orvieto, i ricercatori sono riusciti ad organizzare in questa settimana, grazie all’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia, prospezioni geofisiche che hanno mostrato la presenza di moltissime strutture ancora interrate che saranno certamente oggetto di future indagini.
Si è così potuto costatare come l’area sacra occupi una superficie di dimensioni eccezionali, oltre tutte le precedenti aspettative.