I sedimenti sono stati lasciati nei terreni circostanti il corso d'acqua dopo lavori di bonifica, interviene Wwf che attende risultati analisi "Non c'è stata caratterizzazione rifiuti"
Pericolo inquinamento nei pressi del canale di Raggio, situato a pochi metri dal pozzo di captazione dell’acquedotto comunale di Gubbio.
I pericoli
Il corso d’acqua, infatti, come spiega il Wwf Perugia, potrebbe essere stato “messo in pericolo” dai recenti lavori per la bonifica e deflusso delle acque. Interventi, quest’ultimi, che Arpa ha subito deciso di sospendere dopo l’intervento delle guardie di Wwf e Nogez.
Quello che le due azioni ambientaliste contestano è che dopo le operazioni di bonifica, non si sia provveduto alla caratterizzazione (indagine finalizzata a comprendere quali sono le materie prime e i processi coinvolti nella generazione del rifiuto, e quali possono essere le sostanze e le relative concentrazioni che possono rendere il rifiuto pericoloso, ndr) dei rifiuti presenti, asportati e poi lasciati lungo le sponde del canale. Wwf e Nogez hanno infatti evidenziato la possibile e pericolosa interferenza di tali rifiuti con la falda superficiale e il pozzo di prelievo dell’acquedotto comunale.
“Odori non rassicuranti”
“Anche l’odore percepito dai fanghi depositati sulle sponde – dicono le due associazioni ambientaliste – non è proprio rassicurante, in quanto è chiaramente percepibile un pungente e caratteristico odore di solventi o idrocarburi”. Il Wwf insiste quindi sulla necessità e l’obbligo, prima di procedere alla rimozione e deposito dei rifiuti sui campi circostanti, di procedere prima alla loro caratterizzazione, da effettuarsi in più punti e nelle diverse fasi dei lavori.
Wwf allerta Arpa
Le Guardie del Wwf, con l’ausilio di un drone e di specifiche attrezzature, hanno effettuato rilievi, foto, riprese aeree e campionamenti, dopo di che hanno immediatamente allertato l’Arpa Umbria “per il mancato rispetto del protocollo e delle procedure d’intervento dell’opera di bonifica“. E’ stato fatto notare, inoltre, che lo stesso canale di Raggio abbia una contropendenza costruttiva/progettuale negativa, la quale impedisce alle acque meteoriche, di scarico e dilavamento, di defluire normalmente, allagando spesso i campi circostanti (come avvenuto anche di recente).
“Inammissibile agire con tale superficialità”
Il Wwf predica dunque “maggiore cautela e rispetto delle norme, specie se a 30-40 metri dai lavori in piena esecuzione è posto il principale pozzo d’approvvigionamento di acqua potabile della Città di Gubbio. Intervenire con tale leggerezza e superficialità, senza aver provveduto a conoscere le eventuali sostanze pericolose e tossiche depositate nei fanghi ormai da anni, è veramente cosa non ammissibile, per di più senza conoscere o prevedere le possibili conseguenze ed i pericoli di inquinare irrimediabilmente un pozzo di acqua potabile, che metterebbe in ginocchio la Città di Gubbio e le frazioni”.
In attesa dei risultati delle analisi sui fanghi
Anche i tecnici dell’Arpa intervenuti, dopo aver immediatamente bloccato i lavori in corso, hanno fatto diversi campionamenti dei fanghi in più punti, “ed ora non rimane che incrociare le dita nella speranza che tali riscontri siano negativi“ conclude il Wwf Perugia, che chiede anche al Sindaco di Gubbio, di rassicurare la popolazione, fornendo un’adeguata e oggettiva informazione sullo stato della situazione”.