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Famosi spiati, nel mirino politici e non solo: indagine a Perugia sul presunto dossieraggio

Sarebbero oltre ottocento accessi abusivi che, secondo la procura di Perugia, il finanziere Pasquale Striano in servizio alla Procura nazionale Antimafia ha eseguito nelle banche dati. Oltre a lui, nell’inchiesta sul presunto dossieraggio è coinvolto il magistrato Antonio Laudati; entrambi destinatari di un avviso a comparire per l’interrogatorio da rendere in una fase che è ancora di indagini preliminari. Il primo si è avvalso della facoltà di non rispondere, il secondo – tramite il suo legale – ha annunciato che “alla data stabilita risponderà, avendo modo di chiarire la completa estraneità ai fatti contestati”.

I nomi usciti sui giornali nazionali coprono tutti gli ambiti della vita pubblica: dallo spettacolo con Fedez a molti nomi di parlamentari e futuri ministri – il ministro Guido Crosetto, dalla cui denuncia è partito tutto, passando Francesco Lollobrigida, Marina Elvira Calderone, Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso, ma anche Andrea Delmastro e Giovanbattista Fazzolari,  Marta Fascina e la compagna dell’ex premier Giuseppe Conte Olivia Paladino  – passando per personaggi dello sport come l’allenatore Massimiliano Allegri e il calciatore Cristiano Ronaldo, l’ex presidente Juve Andrea Agnelli e il presidente Figc Gabriele Gravina.

Non esisterebbero dei veri e propri dossier, ma ci sarebbe stata – segnala il Sole 24 Ore – “una presunta attività di ricerca di informazioni a strascico che in tanti casi ha dato esito negativo (…) L’indagine coordinata dal procuratore Raffaele Cantone punta comunque a stabilire se e per cosa siano state impiegate le notizie carpite, riservate e inserite nella banca dati per poi essere vagliate per accertare eventuali illeciti”. Striano avrebbe indagato sulle Sos, le segnalazioni di operazioni ritenute sospette che gli operatori finanziari sono tenuti a segnalare e sulle quali poi deve fare luce la magistratura per stabilire se rappresentino qualcosa di illecito o si tratti di normali transazioni.

Tra le centinaia di accessi contestati all’appartenente alla Gdf, inoltre, solo una piccola parte non avrebbe permesso di ricavare informazioni e molte delle informazioni sarebbero state usate per attività giornalistica anche con pubblicazioni sui giornali (tre i cronisti che figurano tra una quindicina d’indagati); altre sono state fornite a un investigatore privato o utilizzate da Striano per fini personali.

Secondo l’Ansa, lunedì 4 marzo si terrà l’ufficio di presidenza della commissione Antimafia per valutare la richiesta di audizione del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e quello di Perugia Raffaele Cantone che hanno appunto chiesto un’audizione al Csm, al presidente della Commissione parlamentare antimafia e a quello del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.