Cronaca

Falsi Durc per percepire fondi ricostruzione post-terremoto, si chiude la “vicenda Bazzano“

Secondo il Tribunale di Spoleto, che l’aveva condannato in primo grado, l’imprenditore del Sud aveva presetato 2 DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) falsi,  disconosciuti dalla Cassa Edile,  che gli avevano consentito lavori per un importo totale di oltre 140 mila euro. Era stato condannato ad 1 anno e sei mesi di reclusione, perché  per quel cantiere in loc. Bazzano di Spoleto, avevano consentito alla sua società l’indebito incasso dei relativi importi, per cui era stata sporta querela – tramite l’avvocato Giuseppe Berellini – dalla Cassa Edile della Provincia di Perugia e dallo Sportello Unico Inps – Inail e Cassa Edile di Perugia.

Nelle scorse ore invece  i reati di falso materiale commesso dal privato in certificazioni pubbliche e di truffa aggravata a seguito dell’indebito percepimento di erogazioni dello Stato è stato dichiarato  estinto il reato per intervenuta prescrizione (sono trascorsi oltre dieci anni dal fatto illecito), dalla Corte d’appello di Perugia.

Lo stesso imprenditore era stato condannato dal Tribunale di Spoleto anche per una ipotesi simile (si trattava di ben 19 durc per circa 4 milioni di euro di lavori che erano stati incassati con i contributi post sisma 1997 senza la verifica preliminare obbligatoria di regolarità contributiva e di corretta incidenza della manodopera demandata ai predetti enti). Anche tale ultima sentenza di condanna è stata impugnata ma ancora non è stata fissata l’udienza per discutere l’appello, per cui anche questa condanna a 2 anni e 6 mesi, oltre al risarcimento dei danni civilistici e delle spese di patrocinio, potrebbe perdere ogni effetto con il maturare dei termini di prescrizione.