Categorie: Economia & Lavoro Spoleto

FALLIMENTO MINERVA SPOLETO: ECCO IL BANDO E QUANTO SI DOVRA’ PAGARE. DUBBI SULL’ESITO (Guarda il Bando)

Fumata bianca, alla fine, per il Bando di gara che dovrebbe consentire il rilancio della fallita Industrie Minerva, l’azienda di Santo Chiodo che tanto ha fatto discutere e che coinvolge 65 lavoratori oltre all’indotto. Solo il 18 settembre, alle 16,30, si saprà se c’è qualcuno disposto a rilevarla, in affitto per il momento, alle condizioni poste nell’avviso che è stato pubblicato dal curatore, il ragionieri Enrico d’Agata.

Il bando, pubblicato in estratto su un quotidiano e sul sito del Tribunale di Spoleto (clicca qui),

si compone essenzialmente di 14 punti e della perizia fatta dall’ingegner Pecchioli che ha quantificato in € 11.159.180 il valore dell’azienda nello stato in cui si trova.

Le clausole – chi è interessato a rilevare la gloriosa azienda di Santo Chiodo dovrà pagare un canone di affitto di € 310.000 l’anno più iva, in rate semestrali anticipate. La durata dell’affitto è stata fissata in tre anni. C’è poi l’obbligo di assunzione immediata dei 14 dei 65 dipendenti che stanno lavorando per l’esercizio provvisorio (sulla linea di lavorazione bus). Per gli altri 51 lavoratori l’azienda dovrà assumerli prioritariamente per le attività di impresa che andrà a svolgere. L’aggiudicataria dovrà inoltre corrispondere subito un prezzo pari al valore delle materie prime, semilavorati e prodotti finiti presenti in magazzino al valore di inventario, maggiorato dell’iva, pari a ca. 900mila euro. Si dovrà poi far carico di smaltire i rifiuti presenti in azienda (non quantificati ma che saranno rimborsati dalla curatela a servizio effettuato) e a mettere in sicurezza, entro 120 giorni, tutti gli impianti in base alla normativa vigente (anche in questo caso i costi non compaiono sul bando, anche se in Tribunale ci sarebbe depositata la perizia dell’Ing. Pecchioli). Le spese della messa in sicurezza saranno rifuse dalla curatela ma, questa volta, solo alla fine del contratto di affitto.

LA STIMA: la ex Industrie Minerva vale dunque, euro più, euro meno, 11 milioni. Sei sono le macrovoci che portano a tale importo. Si comincia con gli immobili (€ 8.286.230) per proseguire con le attrezzature produttive (989.950), il magazzino (750.000), l’avviamento (410.000), i tanto dibattuti ‘marchi’ Minerva, Pellicano e MeTra (€ 300.000) e gli impianti generali (218.500). Chiudono l’inventario della perizia gli impianti e arredi degli uffici (105.000), gli automezzi societari (30.000) e l’usato da permuta (69.500).

IL SINDACATO – per il momento il sindacato si tiene su un profilo basso. “Speriamo che questo bando aiuti davvero a far rinascere l’azienda” dice a Tuttoggi.info il responsabile della Fim Cisl Adolfo Pienotti “e che fra le aziende che hanno mostrato finora interesse ce ne sia almeno una in grado di proseguire questa attività industriale”. Un commento che lascia spazio a molte domande alle quale però il sindacalista preferisce al momento non rispondere. “Attendiamo il 18 settembre e speriamo che vada bene”.

I DUBBI – chi rileverà la Industrie Minerva dovrà quindi affrontare una spesa di ca. 1,5 milioni di euro, al netto dei costi di esercizio e del personale. Una cifra considerata troppo elevata stando almeno a quanto dicono due delle sei aziende che si dicevano interessate a rilevare l’ex società di Marcoaldi. “Basta andare a meno di 100 km. da Spoleto per avere le stesse cose ad un prezzo decisamente inferiore e molti incentivi da parte degli enti locali” dice un manager che preferisce mantenere l’anonimato. “E’ comprensibile l’obbligo di assumere il personale, ma quello di comprare le materie prime appare francamente eccessivo per tutta una serie di ragioni, non esclusa l’ipotesi del reimpiego effettivo di quei materiali. Si rischia una esposizione finanziaria notevole”. Dubbi ne hanno anche i 51 lavoratori che rischiano di restare a casa per altri mesi. Durante un incontro con le parti sociali hanno chiaramente detto di sentirsi discriminati. Il sindacato però ha assicurato che il loro ‘percorso sarà affrontato con l’azienda che si aggiudicherà il bando. Chiunque sarà avrà bisogno di attivare gli ammortizzatori sociali e quant’altro” dicono dalla triplice “e sarà in quel momento che ragioneremo il reimpiego di tutti i lavoratori”. Dunque non resta da attendere il 18 settembre. Difficile dire se l’operazione Minerva andrà in porto. Di certo, come prevede l’avviso del Tribunale, si procederà ad aggiudicare la gara anche in presenza di una sola offerta valida. Anche una sola.

Basta che arrivi.

La perizia dell'Ing. Pecchioli (clicca qui)