FALLIMENTO MINERVA: CORTEO CITTADINO FINO AL TRIBUNALE. IL RITORNO DI MIMI' GIANNINI (FOTO) - Tuttoggi.info

FALLIMENTO MINERVA: CORTEO CITTADINO FINO AL TRIBUNALE. IL RITORNO DI MIMI' GIANNINI (FOTO)

Redazione

FALLIMENTO MINERVA: CORTEO CITTADINO FINO AL TRIBUNALE. IL RITORNO DI MIMI' GIANNINI (FOTO)

Mar, 05/02/2008 - 16:03

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Si alimenta di gesti che a volte rasentano il nevrotico la vicenda che ruota intorno al fallimento della Industrie Minerva, a causa del quale ottanta lavoratori spoletini sono a casa ormai da più di quattro mesi. E per di più senza neanche la cassa integrazione visto che anche le semplici formalità amministrative hanno subito gravissimi ritardi (da qualcuno giustificate a causa delle vacanze natalizie!). Di poco fa la notizia che gli operai daranno vita domani a un corteo cittadino che culminerà davanti al Tribunale di Spoleto. Un gesto clamoroso, certo, ma forse tardivo, perché curatore e giudice stanno lavorando sodo per completare i rispettivi mandati nel più breve tempo possibile. Certo con tutte le attenuanti del caso, legato fondamentalmente al fatto che ogni giorno che passa se ne scopre una nuova.

Il sindacato di categoria pare che si sia tutto d’un tratto svegliato, forse perché non più in grado di gestire la rabbia degli operai, forse perché hanno visto che alcune aziende (Gervasi e Cassoli da un lato, Menci dall’altro) sono davvero intenzionate a rilevare l’ex fabbrica del cavalier Marcoaldi.

Ed allora via con il presidio davanti alla fabbrica. Annunciato dal leader della Fiom a molti giornalisti, ma non a tutti. Quel Francesco Giannini che a volte te le tira fuori dalla penna. Fra i non desiderati c’è Tuttoggi.info e ne prendiamo atto, salutando così il ritorno del redivivo Mimì Metallurgico.

“Non so spiegarlo e mi scuso – dice a TO® Adolfo Pierotti della Fim/Cisl – Giannini si era preso l’impegno di avvisare tutti i giornali”. Pierotti fa capire che non è sempre d’accordo con le politiche della Fiom e quando gli si ricorda che alcuni operai hanno rifiutato il lavoro offerto da altre aziende liquida la pratica con una battuta: “certe cose noi non le facciamo, guardate altrove”. Stessa risposta dalla Uilm di Umbro Conti. Patapumfete!

Mimì però fa di più e bacchetta sui giornali il responsabile della camera del lavoro, Fausto Stocchi, ‘reo’ a suo dire di aver partecipato alla conferenza stampa di presentazione del business plan di Gervasi. Accusato di “creare problemi ai rapporti fra Fiom e iscritti”.

Non c’è replica da Stocchi, ma ci si può scommettere che domani, al direttivo della Cgil a Montefalco, si vedranno le scintille.

Una assemblea che si preannuncia ardua per Mario Bravi e Filippo Ciavaglia che l’hanno indetta e che sulla Minerva non hanno fin qui speso una sola parola, un solo commento. Probabile che domani sia la volta buona.

Gli occhi saranno puntati tutti su Giannini, il metalmeccanico, l’uomo che sta suscitando ilarità, se non rabbia, anche nel ternano, dove le battaglie operaie si fanno alla luce del sole e dal primo istante.

Il nostro Mimì pare sia ora impegnato anche sul fronte della Asl, ai cui tecnici vorrebbe far prevedere un sopralluogo per accertare se c’è una qualche possibilità di poter continuare le lavorazioni nella fabbrica di Santo Chiodo.

Se Giannini non ci invita, lo invitiamo noi. A rispondere a due semplici domande: ma quando mai si è vista una fabbrica presidiata a quattro mesi dalla chiusura? E soprattutto, come mai si ricorda solo oggi di invitare la Asl nella fallita Industrie Minerva dove, in tema di sicurezza, non manca neanche l’amianto?

(C.C.)


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