Il presidente del Tribunale Pinelli e il ragionier D'Agata hanno ricevuto questo pomeriggio i capigruppi del consiglio comunale per fare il punto sulla situazione del fallimento della Industrie Minerva. A guidare i consiglieri era il presidente del consiglio Giovanni Maria Castellana. La curatela, a quanto trapela, non ha nascosto le difficoltà che si stanno incontrando su questa difficile vertena che vede in cassa integrazione una ottantina di lavoratori.
Prime fra tutte quella legata alle lavorazioni di quattro bus. I mezzi farebbero parte di una commessa più grande acquisita dalla ex I.M. e sulla quale penderebbe una sanzione di 100€ per ogni giorni di ritardo. Per ogni singolo mezzo. Una situazione che avrebbe portato qualche settimana fa D'Agata ad interessare una azienda disposta a terminare l'opera che, a quella data, non poteva esser effettuata nei locali dell'industria di Santo Chiodo in quanto non a norma con leleggi antinfortunistiche. La recente perizia dell'ingegner Pecchioli ha però stabilito che con pochi interventi di ordinaria amministrazione le lavorazioni potrebbero esser riprese nella struttura spoletina. Il problema però adesso è che vi sarebbe da onorare il contratto stipulato con l'azienda contattata dal curatore. Insomma una situazione resa ancor più difficile dalla ferma decisione dei sindacati di Fim-Fiom-Uilm che non vogliono far uscire i manufatti dalla I.M..
Il giudiceavrebbe poi detto che per l'asta i tempi potrebbero esser lunghi, anche di cinque o sei mesi, anche se allo stato dell'arte ci sarebbe la possibilità di dare temporaneamente in affitto una parte dell'azienda. Di una 'voce' in tal senso ne avevano parlato in mattinata i sindacati, anche se non è dato sapere da dove sia trapelata, nè chi sia l'impenditore interessato.
In mattinata comunque una decina di lavoratori, accompagnati dai sindacalisti delle categorie, sono stati ricevuti dal presidente Pinelli il quale ha ribadito il massimo impegno della curatela per risolvere la difficile e complessa situazione.