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FALLIMENTO MINERVA: ARRIVATA LA CASSA INTEGRAZIONE. ING. PECCHIOLI “POSSIBILE RIPRENDERE LAVORAZIONI”

La tanto attesa cassa integrazione alla fine è arrivata. Proprio ieri, infatti, nel giorno della visita del ministro Ferrero, alcuni operai hanno potuto riscontrare sul proprio conto corrente il primo bonifico dell’Inps. Dopo cinque mesi che erano rimasti senza stipendio.

“E’ una vittoria del sindacato – dice Adolfo Pierotti della Fim Cisl – perchè se aspettavamo chi si è occupato di queste pratiche ne avremmo avuto ancora per chissà quanto tempo. Le nostre pressioni hanno consentito di accelerare la liquidazione delle spettanze. Bravi questi amministrativi, ma lenti, troppo lenti”.

Dunque almeno la cigs è arrivata, anche se chi non ha il conto corrente dovrà attendere ancora tre o quattro giorni per ricevere a casa l'assegno.

Ma la notizia del giorno è un’altra. Ovvero la possibilità di poter riprendere le lavorazioni all'interno della fallita Industrie Minerva. Stando a quanto si è appreso, infatti, l’ingegner Pierluigi Pecchioli, dell’omonimo studio tecnico, sta per terminare la perizia richiesta dalla curatela sulla verifica degli standard di sicurezza all'interno del sito industriale.

Ebbene la situazione non sarebbe così drammatica, come era stato denuniato anche dal sindacato. Ci sono in effetti alcuni lavori da effettuare, sopratutto per la messa in sicurezza di alcuen macchine, ma si tratterebbe di questioni marginali. “La relazione tecnica – dice l'ingegner Pecchioli a TO® – sarà consegnata al curatore fallimentare lunedì prossimo. Domani effettuerò un nuovo, l'ultimo, sopralluogo in azienda, ma mi pare che vi siano tutet le possibilità per riprendere le lavorazioni”. C'è dunque la concreta possibilità che il ragionier D'Agata possa far ripartire, nell'ambito dell'esercizio provvisorio, anche l'attività produttiva.

Con buona pace di gra parte degli ottanta cassa integrati che potrebbero così tornare al lavoro, visto che di possibilità di impiego il territorio ne offre poche e anche quando ne offre (vedasi la denuncia pubblica della Minerva Spoleto) c’è chi fa pressioni per non mandarle in porto.

Ma questo è da sempre un problema della classe operaia. I colletti bianchi invece sembrano non aver di questi grattacapi.

La conferma arriva da alcuni operai della I.M. che nei giorni scorsi hanno incontrato il proprietario di una delle società interessate a rilevare la fallita industria di Santo Chiodo. Quest’ultimo, sperando di annunciare chissà quale grandiosa notizia, ha dichiarato loro di aver preso in squadra un “vecchio” manager della IM cui affidare la responsabilità del settore commerciale. Apriti cielo! Gli operai son andati su tutte le furie. “Ma come, noi senza lavoro per colpa anche della vecchia dirigenza e questa che si ricicla in un batter d’occhio? Se l'azienda è fallita è anche per precise responsabilità del vertice. Noi con certe persone vorremmo non tornar più a lavorare perchè, se non c'è nulal da dire sotto il profilo umano, sotto quello professionale hanno conseguito risultati che sono purtroppo sotto gli occhi di tutti”.

(C.C.)