Il sindacato allenta la morsa sul fallimento della Industrie Minerva e revoca il presidio davanti ai cancelli della industria di Santo Chiodo. Una decisione scaturita dopo l’incontro che il curatore fallimentare D’Agata ha tenuto nelle ultime ore con i sindacati di categoria e alcuni lavoratori. Nel corso dell’incontro è stato annunciato l’esito della perizia dell’ingegner Pecchioli secondo la quale è possibile, con poche modifiche, riprendere le lavorazioni almeno del comparto autobus. A breve dunque una quindicina di operai (degli ottanta in cassa integrazione) potrebbero tornare al lavoro per completare una ‘vecchia’ lavorazione per la realizzazione di 4 bus. Anche se D’Agata attende, ovviamente, la conferma dei committenti a poter proseguire le commesse. Dunque si intravede un tiepido raggio di sole anche se al sindacato non è sfuggita la notizia secondo la quale il curatore avrebbe scoperto (il condizionale è d’obbligo) che le commesse prese dalla I.M. avrebbero dei costi “fuori mercato”. Una vicenda che rischia, ove confermata, di gettar ancor più ombre sul recente passato dell’azienda. I sindacati comunque sono tornati all’attacco, chiedendo al ragionier D’Agata di far valutare al tecnico anche altri locali del sito produttivo, come quelli dedicati alla lavorazione dei veicoli industriali al fine di poter avviare nel miglior modo possibile l’esercizio provvisorio anche sotto il profilo delle lavorazioni e dunque dell’impiego del personale.
“Non capisco come possano trapelare certe notizie sulla stampa – dice al telefono Adolfo Pierotti della Fim Cisl (nella foto) – o forse dietro a queste c’è la strategia di qualcuno a cui non interessa né tutelare i lavoratori, né la salvaguardia dell’azienda”.