Una falla nella piattaforma informatica del Bando “Sostegno alle imprese ricettive” e la graduatoria finisce davanti al TAR dell’Umbria
Una falla nella piattaforma informatica per partecipare Bando per il “Sostegno alle imprese ricettive” dell’Umbria e la graduatoria finisce davanti al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria.
E’ quanto capitato a Sviluppumbria, controllata della Regione e incaricata da questa di gestire il bando mediante una procedura telematica in cui era stato fissato quale termine iniziale per la registrazione delle domande e conseguente “ordine di arrivo” le ore “10:00:00 del 15 aprile 2021” (fino alle 10 del 30 giugno successivo).
8 milioni di euro lo stanziamento previsto dalla Regione in favore di questo settore, duramente colpito dalla pandemia da covid-19.
Almeno una decina le società, tra cui anche aziende facenti capo a Ordini ecclesiastici, che hanno già impugnato la graduatoria o stanno pensando di farlo.
La falla nella piattaforma
Che il bando non fosse stato realizzato ‘a regola d’arte’ dalla controllata, le aziende partecipanti lo avevano compreso sin dalle prime battute.
Da una parte infatti veniva richiesto obbligatoriamente di caricare sulla piattaforma un “allegato tecnico”, con apposito upload, dall’altra però nella procedura on line non si rinveniva il richiesto “trasferimento” di tale scheda.
Una “falla” nella piattaforma che invece non si riscontra nell’altro analogo bando “Umbria aperta” riservato alle strutture ricettive del cratere sismico, dove l’upload per la scheda tecnica è correttamente prevista. Che fare quindi? Le imprese per non perdere inutilmente tempo, ovvero rischiare di arrivare tardi nella graduatoria temporale, decidono di inviare ugualmente la domanda e segnalano poi l’errore, allegando la scheda tecnica, a Sviluppumbria.
La quale, a fine luglio, cioè oltre un mese dopo la chiusura anticipata del bando da parte della regione (il giorno dopo che erano arrivate le controdeduzioni delle imprese) risponde nero su bianco accettando l’ allegato facendo slittare l’ordine di graduatoria delle aziende agli ultimi posti. Così chi era, per esempio, al 50mo posto, si ritrova al 200mo.
E qui si aggiunge un primo interrogativo. Se la sezione upload non è stata prevista, come hanno fatto gli altri partecipanti a presentare la scheda tecnica? E ancora, perché penalizzare le aziende se l’errore è imputabile a chi ha gestito il bando per la Regione?
Inoltre ci sarebbero aziende a cui Sviluppumbria ha chiesto “chiarimenti e integrazioni” pur mantenendo inalterata la loro posizione in graduatoria.
La chiusura anticipata del bando non rende più visibile la “falla” nella piattaforma, anche se qualche impresa ha fatto il video della stessa prima che venisse chiusa.
La posizione di Sviluppumbria
Sviluppumbria si difende invocando le FAQ – integrate in corsa, non appena scoperta la ‘falla – in cui sarebbe stato indicato che la scheda tecnica poteva essere caricata in altre sezioni (come quella dei preventivi), ma i ricorrenti ricordano che le stesse Faq non erano richiamate nel bando e che già il Consiglio di Stato ha precisato che queste “svolgono funzione pratica e sono totalmente svincolate da un procedimento amministrativo”.
Sviluppumbria nella sua difesa ha evidenziato come il bando in nessuna sua parte avesse previsto un apposito upload per l’allegato tecnico. Anche se proprio l’articolo 8.2 del bando, con riferimento all’allegato tecnico, recita che “durante la compilazione della domanda di ammissione alle agevolazioni dovranno essere obbligatoriamente inseriti, tramite upload nella apposita sezione”.
TAR non accoglie sospensiva, si attende il merito
Per il momento il TAR dell’Umbria, all’udienza del 10 novembre scorso, non ha accolto una prima richiesta cautelare della sospensiva considerato che “il carattere meramente economico del pregiudizio lamentato, suscettibile di essere ristorato per equivalente, non consente di rinvenire quel pregiudizio grave e irreparabile richiesto dal codice di procedura amministrativo” e che “risulta comunque indimostrata l’asserita impossibilità oggettiva di caricamento nella piattaforma informatica dell’amministrazione, del c.d “Allegato n 2”.
Altra, analoga udienza, fissata per lo scorso 24 novembre per altri ricorrenti, è stata rinviata direttamente nel merito ad aprile poiché Regione e Sviluppumbria hanno comunicato l’ intervenuta proroga dei termini di scadenza al prossimo mese di giugno, con l’ auspicio anche di potere integrare i finanziamenti a disposizione.
Bisognerà quindi attendere il prossimo mese di aprile per capire se il Tar ripristinerà la graduatoria al momento della procedura informatica o se Sviluppumbria ha correttamente fatto slittare in fondo quelle imprese che non hanno inviato telematicamente la scheda tecnica.
Regione cerca risorse
Qualcosa però si sta muovendo dal momento che sul piatto della bilancio sono arrivati in questi giorni altri due milioni di euro che portano a 10mln l’ammontare fin qui finanziato. Dal Broletto bocche cucite ma trapela che l’assessore Paola Agabiti sta lavorando per ottenere ulteriori finanziamenti da mettere a disposizione. I più ottimisti lunghi i corridoi a bassa voce ipotizzano che si potrebbe incrementare il fondo di ulteriori 10 milioni per dare una spinta definitiva ad uno dei settori che, oltre al covid, ha dovuto fronteggiare, direttamente o indirettamente, i “danni” del sisma del 2016-2017.
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