Claudio Bianchini
Pensava di effettuare un semplice, comodo, e soprattutto economico acquisto on line, si è invece ritrovata a fare i conti, nel vero senso della parola, con un’insidiosa quanto spiacevole truffa telematica. Una frode scattata dalla lontanissima Cina e che, grazie proprio alle strade virtuali della rete, ha raggiunto direttamente il ‘centro del mondo
Ammanco scoperto per caso – A farne le spese, una ragazza di Foligno con la passione per lo shopping multimediale. Si è ritrovata, da un giorno all’altro, con il conto corrente praticamente prosciugato: un ammanco record da oltre 2.500 euro. “Me ne sono accorta per caso, ero andata a pagare un televisore in un centro commerciale della zona – racconta con rammarico – quando alla cassa mi hanno detto che la carta di credito aveva disponibilità insufficiente. Mi è sembrato subito strano perché non l’avevo più utilizzata da tempo, così ho pensato fosse un problema dell’esercizio commerciale – prosegue – e sono andata a verificare in un altro negozio di fiducia, dove mi hanno confermato che il credito era esaurito”.
Oltre 50 operazioni in 5 giorni – Il giallo è stato presto risolto dalla banca: qualcuno aveva violato i codici segreti del conto, entrando nel sistema operativo della posta elettronica. “In pratica mi risultano effettuate addirittura 52 operazioni in soli cinque giorni – spiega – precisamente dallo scorso 28 aprile sino al 2 maggio. Tra l’altro l’ammontare di ogni singolo acquisto è di 39,64 euro, anche questo studiato appositamente, considerando che per spese al di sopra dei cinquanta euro vengono avvisata direttamente con un messaggio sul mio cellulare. Hanno calcolato anche lo sforamento mensile dello scoperto – aggiunge – per questo hanno scelto gli ultimi giorni del mese, continuando poi in quello successivo”. E così, tra costi aggiuntivi, spese per i movimenti e addebiti vari, l’ammanco complessivo è salito in meno di una settimana a 2.500 euro.
Riciclaggio in conti esteri – “Ho subito presentato denuncia ai Carabinieri di Foligno e bloccato la carta, contestando le operazioni effettuate – fa sapere la giovane vittima del raggiro – poi mi sono rivolta all’avvocato Mauro Fonzo, che mi assisterà legalmente per fare in modo di recuperare la cifra. In verità non si tratta di veri e propri acquisti, ma di una sorta di riciclaggio di denaro che fa confluire le cifre sottratte in conti esteri, impedendo al raggirato di ricevere o comunque di visualizzare le relative mail”.