EXPOLABOR 2009: "QUALE FUTURO PER LE ENERGIE RINNOVABILI" - Tuttoggi.info

EXPOLABOR 2009: “QUALE FUTURO PER LE ENERGIE RINNOVABILI”

Redazione

EXPOLABOR 2009: “QUALE FUTURO PER LE ENERGIE RINNOVABILI”

Dom, 09/08/2009 - 10:12

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Si è aperto con questo quesito, il meeting sulle energie rinnovabili e tecnologie applicate per l'ambiente che si è tenuto venerdì pomeriggio, 7 Agosto, presso il Cet di Mogol. Ad aprire i lavori della tavola rotonda organizzata all'interno della manifestazione Expolabor 2009 è stato il sindaco del comune di Avigliano Umbro, Giuseppe Chianella, che quest'anno in occasione della 25esima edizione della mostra mercato, ha voluto puntare su un tema molo caro all'esperienza del suo Comune che funge da capofila per un progetto di gazebi fotovoltaici per le famiglie del territorio. Con lui, presenti nel teatro della villa del noto paroliere italiano anche una lunga schiera di importanti figure del modo della ricerca, della politica e delle aziende leader nel settore delle energie rinnovabili. Tra questi, in ordine di comparsa, l'assessore all'ambiente della provincia di Terni, Fabrizio Bellini, il dottor Martini, consulente assessorato all'ambiente della regione Umbria, l'ingegner Paolo Ricci, consigliere delegato di TerniEnergia S.p.A., il presidente nazionale Anta Ennio Maccari e Alfio Conti presidente Anta per l'umbria, l'ingegnere Enrico Giovannini della della Ge3i progetti, il Dr. Elisei di Energesco, ZARA MAURIZIO di SEA Sportello energia Ambiente e dulcis in fundo il professor POLETTI dell'Università di Perugia facoltà di Chimica e i relatori del progetto CITTà SLOOW – (PROGETTO DELLE ECO CITTà E BIO EDILIZIA). Un gruppo di primo ordine che ha saputo affrontare il tema delle energie rinnovabili con grande spirito critico e capacità di analisi riguardo ai piani di sviluppo futuri.

GLI INTERVENTI:

Sul tema energetico il primo a prendere parola è stato l'ingegnere Paolo Ricci di Ternienergia che, omettendo ogni ridondanza, è andato direttamente al nocciolo delle problematiche che ancora oggi interessano la produzione energetica italiana e locale. “Oggi in Italia – ha dichiarato – viviamo in una condizione molto precaria perchè il mix di produzione è fossil's oriented (circa il 70 per cento). Minimo, infatti, è lo sfruttamento delle energie rinnovabili, con particolare riferimento all'idroelettrico e al geotermico. La conseguenza di questo orientamento produttivo – ha aggiunto – è che nel nostro Paese abbiamo il più alto costo per l'energia di tutta Europa e viviamo di una dipendenza strategica dall'estero che è causa di molti problemi. Naturalmente, in un contesto siffatto, siamo soggetti spesso alla chiusura di gasdotti e al proliferare dell'inquinamento ambientale, un inquinamento che trova la sua massima espressione nella combustione del carbone e via discorrendo. Un esempio? Secondo dati statistici – ha spiegato l'ingegnere – il 25 per cento dell'inquinamento mondiale è dato dalla combustione del carbone. Detto ciò, occorre che si rivedano le nostre priorità in favore di una produzione energetica sempre più proiettata verso il rinnovabile”.

Ma non è tutto, entrando più nel dettaglio anche altri illustri luminari del settore hanno dato il loro contributo per spiegare le difficoltà che le società incontrano nell'imbastire un discorso serio sulla produzione basata sulle fonti rinnovabili. Primo fra tutti l'ingegnere responsabile della Ge3i progetti, Enrico Giovannini, ex amministratore delegato della T.E.R.N.I. Research Energy S.p.A. È a lui che si deve l'intervento più pungente e completo di tutto l'interessante dibattito aperto al Cet.

“E' sconcertante – ha spiegato Giovannini – vedere quale sia in Italia l'inter organizzativo per la realizzazione di impianti fotovoltaici. La normativa in materia è la stessa in tutto il nostro Paese eppure ogni singola regione, e ancor più ogni singolo Comune, ha le proprie norme ed interpreta la legge secondo il proprio punto di vista. Tutto ciò è assolutamente invalidante per lo sviluppo del settore perchè non consente alle società di trovare una unica via di elaborazione e nella stragrande maggioranza dei casi (il 50 per cento circa) i progetti si interrompono alla prima fase, quella delle autorizzazioni. La burocrazia del nostro Paese – ha concluso l'esperto – è invalidante tuttavia possiamo notare un sempre maggior coinvolgimento in materia di energie rinnovabili da parte dei cittadini”.

ESEMPI DI PROGETTI SULLE ENERGIE RINNOVABILI NEL TERRITORIO UMBRO:

Il convegno sulle energie rinnovabili organizzato dal comune di Avigliano Umbro (comitato per Expolabor al quale fanno capo anche molti esponenti della Confartigianato e del Cna) grazie alla collaborazione della coordinatrice, Federica Leonetti, ha superato le convenzioni dogmatiche esaminando punto per punto tutto il difficile contesto italiano ma non solo. Molti infatti sono stati anche gli esempi positivi ricordati nel corso del lungo incontro. Esempi di primo ordine come quello presentato da Alessandro Ronca (Tecnonatural) responsabile del progetto “parco delle energie rinnovabili”. Un progetto totalmente autofinanziato da volonterosi privati che hanno deciso di riqualificare il parco di Frattuccia, sito nel comune di Guardea, realizzando una casa a costo zero. Più nel dettaglio è stato lo stesso Ronca a spiegare le finalità del progetto. “La struttura che abbiamo riqualificato a Frattuccia – ha spiegato Ronca – è un esempio di casa che riesce a sopravvivere grazie al solo utilizzo delle energie rinnovabili. La produzione di corrente elettrica è affidata agli impianti fotovoltaico ed eolico, il riscaldamento è garantito attraverso una serra e dei collettori solari tecnici mentre per quanto concerne le acque il sistema è basato sulla raccolta delle acque piovane. La casa, progettata per funzionare solo attraverso lo sfruttamento di energie rinnovabili, ha dei costi che sono solo del 25 per cento superiori ad una abitazione normale ma, dall'altro lato, rappresenta un esempio significativo di alta tecnologia”.


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