Il sindaco Zuccarini e il centrodestra cantano vittoria: "Premiata la nostra visione, quell'atto era una polpetta avvelenata"
Nuova pagina per l’annosa vicenda dell’ex Zuccherificio. Il Tar dell’Umbria, con la sentenza pubblicata il 31 maggio, dopo l’udienza del 7, ha dichiarato nullo l’accordo del 2019 tra Coop Centro Italia e Comune di Foligno, sul futuro dell’area dell’ex Zuccherificio. Ieri la conferenza stampa ufficiale durante la quale il sindaco Stefano Zuccarini, con accanto gli assessori Decio Barili, Marco Cesaro, Riccardo Meloni, Michela Giuliani e il presidente del consiglio comunale, Lorenzo Schiarea, ha rivendicato le scelte che avevano portato alla decisione dello stop dell’accordo.
La sentenza
Le 17 pagine pubblicate ieri, di fatto, ripercorrono i 20 anni di storia fatti di ricorsi e battaglie giudiziarie, dall’avvio del piano particolareggiato con Magazzini Gabrielli e Coop Centro Italia, che vedeva l’inserimento del verde pubblico al posto di Gabrielli e la sua delocalizzazione, per passare all’uscita di Gabrielli e all’accordo del 2019 al fine fermare i contenziosi. Accordo che il sindaco Stefano Zuccarini e la maggioranza di centrodestra hanno fermato. Ora il Tar dà ragione alla loro linea. Si parla di difformità del piano particolareggiato del 2004 rispetto all’Accordo del 2019. Nel Piano infatti c’era l’esproprio “del terreno di Gabrielli per essere destinato a verde pubblico, senza possibilità di ospitare alcuna struttura da destinare ad attività commerciale a finalità lucrativa, con annessa traslazione delle cubature esistenti nella proprietà di Coop”. “Tale assetto viene radicalmente modificato dall’accordo del 2019, per cui sarebbe venuta meno l’espropriazione e la demolizione del capannone di Magazzini Gabrielli”.
Nessun danno
“Le finalità dell’Accordo del 2019 – prosegue la sentenza – erano pertanto di addivenire ad una sostanziale variazione del precedente piano decaduto, discostandosi dagli elementi essenziali dello stesso; risultato al quale si sarebbe potuti legittimamente pervenire solo mediante l’approvazione di un nuovo piano particolareggiato a valle di una variante alla precisione di Prg relativa al comparto urbanistico denominato ‘Il campus’“. Per il Tar dunque “non esiste alcun danno (la Coop ha chiesto 32,5 milioni di euro, discendente dall’asserito indempimento di un accordo nullo ab origine“.
La soddisfazione del sindaco Zuccarini
“Il Tar oggi conferma la nostra convinzione – dice il sindaco – che avevamo ribadito dalle prime battute della campagna elettorale 2019, ovvero che l’accordo fosse una ‘polpetta avvelenata’ e una volta eletti abbiamo agito di conseguenza decidendo di disdettare l’accordo che prevedeva azioni per l’ex Zuccherificio e l’ambito ‘I Cipressi’. Cadono così anche le richieste di natura economica che Coop aveva fatto. Siamo orgogliosi di questa decisione: abbiamo liberato il campo da ulteriori spade di Damocle, confermiamo la bontà delle nostre scelte. Oggi riapriamo il campo al dialogo, senza pregiudizi. Abbiamo presentato un progetto a Coop che per ora non ci ha risposto”.
Cesaro: “Si volevano eludere le normative dell’epoca”
Rivendica il risultato anche l’assessore Cesaro che, da titolare della delega all’Urbanistica, ha seguito la vicenda. “Oggi mettiamo la parola fine ad una storia lunga. Siamo entrati e abbiamo ripercorso tutta la vicenda e il contenzioso. Ci siamo presi una grandissima responsabilità, nell’unico interesse della città di Foligno. L’accordo era illegittimo perché era una elusione delle norme urbanistiche vigenti all’epoca. Nel momento in cui l’amministrazione non ha dato corso all’accordo sono riemersi i contenziosi che prendevano prima. I ricorsi sono terminati con l’ok a noi ma Coop è tornata a chiedere risarcimento sull’Accordo, che però non poteva essere sottoscritto. Ci hanno detto di tutto in consiglio comunale ma sapevamo di essere nel giusto e oggi qualcuno lo certifica“.
Barili: “Abbiamo fatto il bene della città”
L’altro avvocato della giunta che ha seguito la vicenda è l’assessore Barili: “Ci siamo accorti che sulla base di sentenze di primo grado soccombenti rispetto alle istanze di Coop e Magazzini Gabrielli, all’esito delle sentenze di primo grado l’amministrazione comunale aveva deciso di fermarsi e sottostare e accettare un accordo procedimentale. In quell’area l’accordo determinava che Coop perseguisse aspettative facendo interventi urbanistici che non era interesse della città. Abbiamo studiato, grazie alle competenze professionali, abbiamo chiesto agli esperti e ci siamo resi conto che c’era modo di fare richieste”. Da qui la sentenza del 2022 del Consiglio di stato, favorevole al Comune, ribaltando il primo grado. Quindi il nuovo capitolo, ovvero che “Il piano particolareggiato è decaduto e l’amministrazione non deve nulla a coop. La controparte ha ritenuto che ciò fosse illegittimo e ha chiesto i danni al TAR per effetto di un inadempimento. Abbiamo ritenuto che il comportamento fosse lecito e abbiamo ottenuto risultati del nostro impegno e la voglia di fare il bene della città”.
Meloni: “Il risarcimento avrebbe inficiato i bilanci comunali”
Il vicesindaco Riccardo Meloni ha evidenziato “le perplessità che c’erano fin dalla scorsa campagna elettorale. Si sgombera il campo da richieste di risarcimento che andavano a inficiare anche i bilanci comunali”.