Categorie: Cronaca Foligno

EX ZUCCHERIFICIO: COOP CENTRO ITALIA ALZA IL TIRO, IL COMUNE RISPONDE. TRA MANI DI POKER E RITARDI

Sprizzano scintille tra l'Amministrazione comunale di Foligno e la Coop Centro Italia, sulla “pratica” ex-Zuccherificio. Senza riepilogare una vicenda che già tanto è stata discussa in passato, il motivo del contendere di queste ultime ore è una serie di punti, 5 per la precisione, con i quali la Coop lancia una sorta di sfida “pokeristica” all'Amministrazione folignate, chiedendo addirittura in chiusura di “vedere” il gioco, per evitare dunque eventuali bluff. Risponde a stretto giro l'Assessore competente, Joseph Flagiello, al quale mancherebbe all'appello, niente meno che, il Progetto Architettonico della struttura. Ma andiamo con ordine. Ad aprire la 'mano' è la Coop Centro Italia che ripercorre l'intera vicenda:

LA POSIZIONE DI COOP CENTRO ITALIA IN CINQUE PUNTI:

“Il perché dell'empasse : una storia illuminante.

Per capire la stasi di questi ultimi 5 anni ripercorriamo sinteticamente la storia: nel 1997 il Consiglio Comunale di Foligno adotta il nuovo P.R.G. Nell'area dello zuccherificio sono previste superfici commerciali e per pubblici esercizi pari a mq 13.033, superfici direzionali pari a mq 8.408, superfici per l'attività di formazione pari a mq 4.204 e superfici abitative pari a mq 16.397. È altresì previsto che un marchio commerciale – con nome e cognome – si trasferisca nell'area.

Coop Centro Italia fa osservazioni avverso le previsioni di piano: troppe le cubature previste per stare nel centro storico e troppo forte la forzatura di creare una posizione di rendita a un competitor.

Nessun altro soggetto interviene.

Le osservazioni non vengono accolte: al momento dell'approvazione del Piano Regolatore si ripara però all'evidenza di avere descritto il marchio del concorrente e, senza nominarlo, si lascia – inserendola nello stesso comparto – una posizione di rendita allo stesso favorevole.

Coop Centro Italia ricorre al TAR avverso la previsione di Piano Regolatore: nessuno a Foligno contesta a quel momento le volumetrie previste nell'ex zuccherificio né le destinazioni delle superfici.

Coop perde il ricorso al TAR: nel frattempo l'area – acquisita dalla società Foligno 2000 di cui sono proprietari in parti uguali quattro imprenditori locali – è oggetto di trattativa con diversi interlocutori extraregionali.

I destini dell'ex zuccherificio sono nelle mani del mercato: il tentativo – magari pio nelle intenzioni ma vacuo sul piano della realizzabilità concreta – di pianificare a tavolino l'evoluzione del territorio si trasforma nel suo esatto contrario.

È a questo punto che Coop decide di acquistare: se è il mercato che deve decidere, decida il mercato.

Diventata proprietaria dell'area Coop presenta nel 2004 un piano attuativo nel puntuale rispetto delle previsioni e superfici del PRG: il piano viene prima adottato e poi approvato nel marzo 2005.

  • La situazione ad oggi.

Oggi, dopo 5 anni si è sostanzialmente ancora a quel punto: firmata la relativa convenzione nel novembre 2005 è stata rilasciata a Coop solo l'autorizzazione a demolire a settembre 2009.

La Cooperativa sta ancora aspettando l'autorizzazione per procedere a realizzare le opere di urbanizzazione.

Null'altro: il resto è storia di 5 anni di carte infinite che hanno fatto migliaia di chilometri da un ufficio all'altro della Pubblica Amministrazione toccando decine e decine di uffici, controlli, pareri, verifiche, all'interno dello stesso Comune e poi in Provincia e poi alle Ferrovie, poi all'Ente di bonifica, poi all'ASL, poi all'ARPA, poi all'ENEL, poi alla VUS, poi alla Soprintendenza…

  • Coop e il rapporto con la città.

Si badi bene: Coop, già nel 2004, si era fatta carico di ridurre le volumetrie previste nel PRG – in coerenza con l'assunto iniziale delle osservazioni all'adottato PRG – e di avviare con la città un dibattito e una partecipazione sul progetto che potesse coinvolgere le forze culturali, le scuole, le professioni: un'impresa Cooperativa non può ragionare solo in termini di mercato ma anche di sostenibilità dello sviluppo e di vivibilità civile di una comunità.

Si tratta di valorizzare Foligno in uno dei suoi bisogni a oggi più vitale: ridare forza, slancio e identità a un centro storico che va concepito come un tutt'uno.

Sono necessari momenti di svago, aggregazione, di consumo consapevole, di cultura e di incontro.

C'era ieri e c'è oggi la possibilità di fare diventare l'ex zuccherificio uno dei traini della rinascita del centro storico: c'è sintonia con la Confcommercio e con altre associazioni per fare in modo che il tutto avvenga valorizzando i commercianti e gli artigiani di Foligno.

C'è un protocollo d'intesa firmato: Coop si impegna ad affittare i locali al costo di realizzazione – ovvero a una remunerazione del capitale investito pari agli ammortamenti fiscalmente previsti.

Nessun intento speculativo dunque, la Cooperativa non vuole “guadagnarci” sopra.

Nonostante questo approccio tutto è fermo.

  • Le ipotesi di Coop Centro Italia per il breve/medio periodo.

Coop ha avanzato la proposta di avviare le demolizioni e contestualmente le opere di urbanizzazione.

Una precisazione: si parla solo della possibilità di realizzare le opere di urbanizzazione. Ancora non si è neanche iniziato a progettare l'ipotesi architettonica e pluri-funzionale dell'area!

Per realizzare le opere di urbanizzazione ci vogliono 18 mesi: nel frattempo si può aprire l'iter partecipativo di dibattito all'interno della città.

Tempo altri 18 mesi ed è possibile fare il tutto.

Sono 5 anni che Coop Centro Italia afferma queste cose: nell'ultimo anno un infinito scambio di corrispondenza fra Comune e Soprintendenza fa stare ancora ferma la pratica.

Da quando è iniziata la storia ad oggi sono passati più di 10 anni: intanto la Cooperativa ha sostenuto costi rilevanti e intanto è cambiato il mondo.

La crisi incide profondamente sugli stili di vita e i redditi delle famiglie sono diminuiti, il consumismo vecchio stile è tramontato.

È il momento di cambiare.

Il mercato immobiliare è fermo e il commercio può essere trainante se rigetta i lasciti di questa crisi e se promuove un consumo più consapevole e rispettoso.

Torna ad essere centrale la persona e il vivere civile nel tessuto urbano: l'ex zuccherificio può essere volano per una nuova fase della vita della città.

La Cooperativa sta costruendo sinergie imprenditoriali con le forze locali per realizzare il progetto: perché con funzioni e compiti diversi, ciascuno rispettando la propria missione imprenditoriale, contribuisca a creare la miglior Foligno possibile del domani.

Rimangono fermi per Coop: una buona qualità del progetto, l'accordo fatto con Confcommercio e la necessità di un proficuo dibattito fra le forze vive della città.

Una sola condizione viene posta: l'essere una Cooperativa impone un modo aperto di confronto con la comunità in cui è inserita ma non fa venir meno il dovere di compiere un'opera imprenditoriale che abbia il suo break-even economico.

In altre parole: ciò che Coop Centro Italia vuole realizzare nell'area è stato già deciso dal Consiglio Comunale oltre 10 anni fa.

Si tratta ora di decidere come farlo sapendo coniugare qualità dell'investimento e ritorno economico.

Del resto senza il realizzarsi di queste due condizioni nessuno metterà mai mano alla soluzione del problema.

In altre parole ancora: Coop Centro Italia è un'impresa, non un Ente di beneficenza.

  • Non è un gioco a scaricabarile : Coop chiede di essere messa alla prova.

Molti credono in realtà che fra la Coop e Comune si faccia a scaricabarile sulle responsabilità del fermo di questi 5 anni. In realtà la Cooperativa crede che le imprese oggi paghino sempre di più il prezzo della crisi della politica: quando la politica è debole e le decisioni sono messe in capo a un diffuso funzionariato della Pubblica Amministrazione significa che non è l'eletto del popolo ma il vincitore di un concorso che decide le sorti di una città e i tempi degli investimenti. Se la politica fosse più forte e autorevole, il sistema e il mercato sarebbero più efficienti. Si faccia come a poker e si dica “vedo”.

Si rilasci a Coop Centro Italia l'agognata autorizzazione amministrativa per l'inizio dei lavori almeno delle urbanizzazioni: entro sessanta giorni si vedranno i cantieri aperti. È facile: quando si vuole mettere alla prova l'affidabilità dell'interlocutore i modi non mancano. Coop è pronta ad essere messa alla prova. Per la verità non aspetta altro. Firmato Coop Centro Italia

Questa la risposta odierna dell'Ufficio Stampa del Comune di Foligno con le dichiarazioni dell'Assessore Flagiello:

“Il Comune di Foligno si è impegnato per sbloccare la situazione dell'ex zuccherificio: lo dimostra il fatto, che solo qualche giorno fa, il 29 aprile, abbiamo ricevuto una lettera della Soprintendenza in cui viene dato il preliminare del parere positivo sull'autorizzazione paesaggistica per le opere di urbanizzazione”. Lo sottolinea l'assessore all'urbanistica, Joseph Flagiello, in risposta all'intervento della Coop Italia pubblicato su vari organi di informazione. Nel sottolineare l'importanza del progetto per lo sviluppo di Foligno e del suo futuro urbano proprio per la sua complessità, l'assessore ha ricostruito alcuni passaggi di questa pratica burocratica. “E' vero, alcune procedure possono essere sembrate lente – ha osservato Flagiello – ma bisogna sempre ricordare l'incidenza delle opere di urbanizzazione su questo progetto. E non sempre le responsabilità sono imputabili alle pubbliche amministrazioni”. Flagiello ha sottolineato, ad esempio, che la pratica per l'autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza delle opere di urbanizzazione “è stata inoltrata dal Comune nel marzo 2009. Due mesi dopo la Soprintendenza ha chiesto alcune integrazioni alla proprietà. Il Comune ha scritto alla proprietà non ottenendo risposta e ha riscritto alla proprietà nel mese di luglio. A metà agosto la proprietà ci ha comunicato che sono state pattuite con la Soprintendenza le integrazioni da fare. E il Comune che deve sempre inoltrare i documenti alla Soprintendenza, lo ha fatto nei primi giorni di settembre. A novembre la Soprintendenza ha annullato il procedimento. Nel marzo 2010 sindaco, assessore e direttore generale hanno chiesto un incontro alla Soprintendenza assumendosi la responsabilità di dirimere la questione. Ora ci è giunta la lettera della Soprintendenza con il preliminare del parere positivo. Quindi invieremo di nuovo i documenti alla Soprintendenza che presumibilmente entro 60 giorni dovrebbe dare un definitivo parere positivo. Ho voluto ricostruire nei dettagli questa vicenda per mostrare come nelle lungaggini burocratiche ci possono tavolta essere responsabilità degli enti, ma non sempre. Non c'è nessuno intento polemico nelle mie parole perché l'intervento della proprietà mostra un suo rinnovato impegno per un progetto che va fatto. E il Comune è il primo a voler portare avanti questo intervento. Di fatto – considerato il parere positivo della Soprintendenza – i lavori di urbanizzazione potrebbero partire tra circa due mesi. Non va dimenticato, però, che la proprietà ha avuto l'autorizzazione alla demolizione degli immobili dal settembre scorso. E' indubbio che in questa vicenda ci siano state lungaggini burocratiche, però voglio sottolineare quanto le opere di urbanizzazione incidano sul progetto complessivo e come cambieranno completamente il volto della zona. E' vero che per le opere di urbanizzazione sono necessari 18 mesi di lavori, però è anche vero che il progetto architettonico – che sarà oggetto di confronto e partecipazione nella città – non è stato ancora presentato”. Flagiello ha rilevato come “sia positivo il rinnovato impegno e la grande volontà della proprietà ad intervenire su questo progetto. Noto entusiasmo e impazienza, segno di un proprietà in salute che punta su Foligno come luogo di investimento: è motivo di soddisfazione. Dico che per rendere sostanziali impegni reciproci occorre, però, bruciare qualche tappa. Ribadisco che l'autorizzazione alle demolizione c'è, tra 60 giorni dovrebbe arrivare il via libera per le opere di urbanizzazioni. Il Comune ora attende con ansia i progetti architettonici perché è arrivato il momento di discutere questo intervento prioritario per la città”.