Secondo la delibera del comune di Terni del 10 ottobre gli “Ex stabilimenti elettrochimici di Papigno” verranno riqualificati. All’interno del complesso di Via Carlo Neri 18, in cui sono stati realizzati gli studi cinematografici, insieme all’area di interesse archeologico industriale, ex Enel, per la produzione di energia idroelettrica viene tenuto conto “di manifestazioni di interesse da parte di terzi agli interventi di rifunzionalizzazione degli ex Studio per la loro riattivazione” si legge nella delibera.
E’ necessario quindi il reperimento delle risorse economiche attraverso il coinvolgimento di soggetti terzi attraverso il partenariato pubblico-privato mediante l’utilizzo della “Concessione di Valorizzazione di immobili comunali ex art. 3-bis D.L. n.351/2001”, ed attraverso la partecipazione dell’Amministrazione al “Bando pubblico per la selezione di piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso”. Il complesso immobiliare di Papigno in totale occupa una superficie di 150.000 mq, di cui circa 43.000 coperta.
Nella delibera si rende noto che “è necessaria l’autorizzazione alla concessione da parte della competente Direzione Regionale per i Beni e le Attività Culturali, ai sensi, che verrà richiesta al momento dell’aggiudicazione provvisoria, in seguito all’individuazione del concessionario, della destinazione d’uso e degli interventi che si intenderanno realizzare”. L’area denominata “Terni-Papigno” è inserita tra i siti ricompresi nel Programma Nazionale di Bonifica, dichiarata a sua volta sito di interesse nazionale.
Ancora non si conosce esattamente la destinazione d’uso ma quella proposta “dovrà essere in prevalenza a studi cinematografici, prevedendo la possibilità di rendere idonei i locali per eventi aperti al pubblico”. Anche il Comune di Terni si riserva la facoltà di utilizzare, anche tramite terzi, a titolo gratuito lo spazio per 30 giorni l’anno per lo svolgimento di attività/eventi giudicati d’interesse pubblico. Inoltre dovranno essere previsti progetti di formazione professionale attinenti alle attività collegate ai teatri di posa, con finalità di sviluppo occupazionale. E’ previsto un canone annuo di concessione a base d’asta pari ad €15.000,00 oltre IVA, per la parte richiesta in concessione. Il 50% dei lavori dovranno concludersi entro 24 mesi. La manutenzione, ordinaria e straordinaria, degli immobili in concessione rimane a carico del Concessionario per tutta la durata del contratto.