Centinaia di posti di lavoro a rischio a Spoleto, con una forte crisi economica e politica. E’ quanto denuncia la Cgil, che martedì nella sede cittadina ha fatto il punto della situazione alla presenza dei vertici regionali ma anche del segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini.
“A Spoleto va immediatamente costruito un percorso che salvaguardi la sua attività industriale. Abbiamo chiesto al segretario Landini di essere qui oggi per mettere più in evidenza le problematiche locali. Qui si sta vivendo anche una crisi politica: non c’è più destra o sinistra. Vogliamo quindi far qualcosa per risvegliare gli animi” ha esordito Corrado Corradetti, responsabile di zona della Cgil, che ha evidenziato anche le difficoltà del turismo.
A fare nomi e numeri della crisi è stato il segretario generale della Camera del lavoro di Perugia Filippo Ciavaglia: circa 250 lavoratori interessati alla Ex Pozzi (Ims e Isotta Fraschini), 90 alla Cementir (acquisita da Italcementi), 410 alla Maran, più i dipendenti dell’ex Gruppo Novelli con un futuro incerto dopo lo stop del concordato preventivo ad Alimentitaliani e l’impugnativa della vendita del gruppo. “Ora è arrivata la proposta di un nuovo centro commerciale, ma chi ci va?” si è chiesto Ciavaglia con riferimento al dibattito sull’ipotesi di apertura di un supermercato nei locali della ex Panetto e Petrelli.
“Non è vero che di Spoleto non ne parla nessuno a livello regionale – ha aggiunto il segretario provinciale Cgil – ma sono i cittadini di Spoleto che devono sollevare un problema”. Quindi l’appello a lavorare “tutti insieme, altrimenti questo territorio avrà di fronte un periodo troppo lungo prima di una ripresa. Siamo in grado – si è chiesto – di fare un percorso insieme con Cisl e Uil?”. Ha fatto invece riferimento a Pietro Conti, come faro per questo territorio e per l’Umbria intera, il segretario regionale Vincenzo Sgalla. “A Spoleto ci sono numerose crisi aperte ed una situazione delicata, abbiamo un orizzonte da seguire insieme? Per ora non lo vediamo e sollecitiamo anche la Regione su questo”.
A portare il dibattito sulle questioni nazionali e sull’importanza di investire sul lavoro è stato il segretario nazionale della Fiom Landini, che nel pomeriggio poi a Terni ha discusso di logistica e infrastrutture.
Spiragli su Ex Pozzi – Intanto continua il conto alla rovescia degli operai della Ims, che il 31 ottobre vedranno scadere la cassa integrazione. Se i sindacati in maniera unitaria, insieme ad istituzioni e commissari giudiziali, stanno lavorando per trovare un investitore pronto ad acquisire il sito – qualche spiraglio ancora c’è – la politica lavora anche su un altro fronte, come ha spiegato Ciavaglia. Vale a dire quello di un emendamento parlamentare che consenta di inserire oltre 160 aziende, tra cui la ex Pozzi, tra quelle a cui riconoscere ammortizzatori sociali straordinari. La priorità rimane quella comunque di scongiurare il fallimento.